Gomez contro i giornalisti che attaccano Assange: “Sono servi, delle me**e. Aspetto di incontrarli per esprimere disprezzo”

Julian Assange, dopo un travaglio giudiziario durato 14 anni, è tornato un uomo libero. Eppure molti giornali non hanno dato risalto alla notizia e, anzi, alcuni giornalisti lo hanno attaccato. interpretando il patteggiamento con gli Usa come una confessione di colpevolezza. Nella diretta sull’argomento, Peter Gomez ha difeso Assange e definito i giornalisti che hanno gridato “vergogna” per la sua liberazione, “servi del potere”, spiegando che Assange ha semplicemente fatto il suo dovere – di grande valore – cioè quello che le società democratiche chiedono di fare ai giornalisti: i cani da guardia del potere. (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altri media

Eravamo ormai pronti per l’ennesima manifestazione, l’ennesimo grido di angoscia, l’ennesimo avviso alle democrazie occidentali. (articolo21)

Pollice alzato in segno di vittoria, un grande sorriso che non nasconde il volto stanco, un lungo abbraccio alla moglie. Julian Assange è atterrato ieri sera all'aeroporto di Camberra dopo 72 ore di volo, e ad attenderlo, oltre ai famigliari, c'erano decine di sostenitori di sostenitori australiani che per 14 anni hanno fatto il tifo per lui. (il Giornale)

Ha dovuto cambiare infatti, per ben 30 volte, il proprio luogo di residenza prima di stabilirsi a Melbourne all’età di 15 anni. Ricorre, oggi 3 luglio, il cinquantatreesimo compleanno di Julian Assange (ByoBlu)

Il progetto dell’artista Miltos Manetas su Julian Assange

Assange, lo abbiamo dimenticato. La verità è che per non scordare Julian Assange, si deve rimanere “collegati” con lui attraverso la forza che la sua presenza emana. (Artribune)

TORINO – Il 3 luglio è il compleanno di Julian Assange il giornalista australiano imprigionato per 14 anni per aver rivelato alla guida di Wikileaks delle informazioni relative documenti che dimostrano crimini di guerra da parte dell’esercito USA. (Quotidiano Piemontese)

Articolo e trasmissione a cura di Manlio Dinucci. “Il fondatore di WikiLeaks si dichiara colpevole e viene condannato per aver cospirato per ottenere e divulgare informazioni classificate sulla Difesa nazionale. (ByoBlu)