Mosca evacua parte del personale diplomatico dalla Siria

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
ESTERI

Il ministero degli Esteri russo ha annunciato l'evacuazione di parte del personale diplomatico dalla Siria, avvenuta il 15 dicembre tramite un volo speciale dell'aeronautica militare russa dalla base aerea di Khmeimim. Questa decisione segue la caduta del regime di Bashar al-Assad, avvenuta una settimana prima, e riflette la crescente instabilità nella regione.

Nonostante le trattative tra Vladimir Putin e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, gli accordi tra Ankara e Mosca non sono sufficienti a garantire la permanenza delle basi militari russe in Siria. La base navale di Tartus e quella aerea di Khmeimim, situate nella regione nord-occidentale di Latakya, restano in bilico. La situazione è resa ancora più complessa dalla tensione crescente nella zona, con i soldati russi che pattugliano l'ingresso della base navale di Tartus mostrando volti tesi e rispondendo con un secco "net, net" alle domande dei giornalisti.

Nel frattempo, l'Osservatorio siriano per i diritti umani ha riportato oltre 60 attacchi aerei israeliani su siti militari in tutta la Siria in poche ore, quasi una settimana dopo la caduta di Assad. Questi raid, che mirano in particolare ai tunnel sotto le montagne contenenti depositi di missili balistici, sono solo l'ultimo esempio dell'intensificazione delle operazioni militari israeliane nel territorio siriano. L'Ong ha contato 446 raid aerei israeliani dall'8 dicembre, data della caduta di Assad.

La situazione in Siria rimane estremamente volatile, con la Russia che si prepara a evacuare le sue basi militari e a trasferire aerei e armi in Libia