Giallo sulla morte di Lia Ferrarini, disposta l’autopsia
Reggio Emilia, 12 novembre 2024 – Lia Ferrarini morta a 56 anni nella sua azienda a Botteghe di Albinea, disposta l’autopsia per chiarire le cause del decesso. La Ferrarini, venerdì pomeriggio, è stata trovata dai dipendenti: era a terra, senza vita. In un incidente con un piccolo trattore dai contorni ancora tutti da definire, avrebbe battuto la testa sul cemento in cortile: non si sa cosa sia successo di preciso. (il Resto del Carlino)
La notizia riportata su altri giornali
Lia Ferrarini è morta, a 56 anni, mentre lavorava nella sua azienda agricola. La più giovane dei cinque eredi della famiglia Ferrarini, per anni titolari dello storico marchio di prosciutti e prodotti alimentari di Reggio Emilia, è stata trovata senza vita lo scorso venerdì 8 novembre nella tenuta di via Romesino a Botteghe di Albinea, nella campagna reggiana. (Sky Tg24 )
La sua famiglia è tra le più note in Italia nel campo dei produttori alimentari, in particolare dei prosciutti e la donna era la più giovane tra i fratelli. Stava lavorando a un piccolo macchinario agricolo che serve per accudire gli animali da stalla, quando sarebbe improvvisamente caduta su un lastrone di cemento sbattendo la testa. (Il Giornale d'Italia)
Drammatico incidente alla storica azienda Ferrarini nella tenuta di Botteghe di Albinea: è morta Lia Ferrarini, 56 anni, la più giovane delle figlie della famiglia dell'azienda di Reggio Emilia di prosciutti, formaggi e aceto balsamico. (Fanpage.it)
È morta mentre lavorava nella sua adorata azienda agricola la più giovane dei cinque eredi della famiglia Ferrarini, per decenni titolari dello storico marchio di prosciutti e prodotti alimentari di Reggio Emilia (Corriere della Sera)
Lia era la più giovane dei figli di Lauro Ferrarini, «una di noi, sempre alla mano, cordiale, parlava con gli operai e i dipendenti, trattava tutti allo stesso modo, italiani e stranieri, non c’era differenza», ricorda a il Resto del Carlino il veterinario dell'azienda. (Gambero Rosso)
BOLOGNA – Un’imprenditrice operaia, la definisce qualche sindacalista. Perché Lia Ferrarini, scomparsa venerdì nell’azienda di famiglia dove si produceva parmigiano reggiano, amava prendersi cura degli animali e non a caso quel giorno era a bordo di un trattore, mezzo che guidava spesso per lavorare in prima persona. (La Repubblica)