Non in nostro nome. Donne contro la guerra
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Negli ultimi giorni ha iniziato a circolare la notizia di Ahou Daryaie, una giovane iraniana che si è tolta i vestiti restando in biancheria intima nel cortile della sua università in Iran. Le notizie sono ancora incerte ma la maggior parte degli articoli online lo descrivono come un gesto di protesta a seguito di un’aggressione della polizia a causa del modo in cui portava il velo, mentre altri riportano, come affermato dall’Università, che la ragazza possa avere disagi di natura psicologica. (Contropiano)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Ora il ministro della Scienza, della Ricerca e della Tecnologia, Hossein Simai Saraf, svela che la ragazza "non ha osservato l'obbligo sul velo e ha disturbi psichici" Sabato 2 novembre la studentessa iraniana Ahou Daryaei si è spogliata nel piazzale dell'Università Azad di Teheran. (Fanpage.it)
Ne abbiamo parlato con Sara (nome di fantasia) e Parisa Nazai, coinvolte nel movimento “Donna, vita, libertà” in Italia La ragazza, che si è spogliata davanti a un'università di Teheran dopo essere stata fermata perché indossava l'hijab in modo scorretto, ha riacceso i riflettori sulla lotta del movimento "Donna, vita, libertà" nel Paese e all'estero. (Sky Tg24 )
Che fine hanno fatto i pacifisti, come mai nessuna manifestazione e protesta dinanzi alle sedi diplomatiche russe e nordcoreane? Le truppe mandate a combattere in Ucraina da Kim Jong-un, rampollo di una dinastia di spietati dittatori che da sempre opprime la Corea del Nord, non è acuire e aggravare ulteriormente una situazione già grave? Si protesta solo per le armi agli ucraini in lotta per la loro libertà? Come mai non si chiede più il rilascio degli ebrei tenuti prigionieri dai terroristi di Hamas dal 7 ottobre 2023? Non interessa la causa dei tibetani, da sempre oppressi dai cinesi? Nulla da dire sulle continue provocazioni di Pechino che minaccia di invadere Taiwan? E le repressioni a Cuba e in Venezuela? Non una parola, non un gesto. (Italia Oggi)
I Comitati Pari Opportunità dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, rappresentati dal CPO Nazionale della categoria, esprimono la propria solidarietà nei confronti di Ahou Daryaei, la studentessa iraniana che lo scorso 3 novembre è stata arrestata a Teheran dopo essersi spogliata in seguito alle accuse di vestirsi in modo inappropriato, in particolare al modo in cui indossava il velo. (LA STAMPA Finanza)
Questa potrebbe essere la 'punizione' alla quale sarebbe stata sottoposta la studentessa iraniana che si è spogliata nel campus dell'Islamic Azad... Torturata, in un ospedale psichiatrico. (Virgilio)
Ahoo Daryaei è madre di due bambini, una studentessa brillante e una donna coraggiosa. Per la sua protesta, è trattenuta in isolamento in un ospedale psichiatrico: vogliono indurla alla pazzia attraverso l’assunzione di pillole. (L'HuffPost)