Allarme RSA in Toscana: oltre 1.500 Anziani in Lista d’Attesa per un posto letto.

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
AssoCareNews.it INTERNO

La crisi delle RSA in Toscana è ormai fuori controllo. Più di 1.500 anziani aspettano un posto letto in una residenza sanitaria assistenziale (RSA), con effetti devastanti sulla loro qualità di vita e su quella delle loro famiglie. Il sistema sanitario regionale è sotto pressione, e l’emergenza sta colpendo una fascia sempre più ampia della popolazione. Cause della Crisi RSA in Toscana La combinazione di fattori demografici, come l’invecchiamento della popolazione, e la mancanza di investimenti adeguati ha aggravato la situazione. (AssoCareNews.it)

Su altre fonti

Lo denuncia un Comitato di familiari dei ricoverati al Villaggio San Francesco di Scarperia e San Piero, la RSA più grande del Mugello, con i suoi 118 posti. Con gravissimi disagi per gli anziani e le loro famiglie. (LA NAZIONE)

Leggi tutta la notizia Oltre 1.500 anziani sono costretti ad attendere un posto letto in una residenza sanitaria assistenziale, con ripercussioni pesanti sulla... (Virgilio)

MUGELLO – Perché quelle liste d’attesa non scorrono? Eppure si sono liberati, dall’inizio dell’anno decine di posti. Se lo chiede il Comitato dei familiari dei ricoverati nella RSA Villaggio San Francesco. (Il Filo del Mugello)

Rischio licenziamenti nelle RSA e mancanza di posti per gli anziani non autosufficienti. Il dirigente Montanaro: "Cercheremo le risorse, ma adeguare nuovamente le tariffe è difficile"

La situazione è allarmante: una combinazione di fattori, tra cui l'invecchiamento della popolazione, la carenza di investimenti e il progressivo indebolimento della rete di assistenza familiare, sta mettendo a dura prova il sistema. (gonews)

“Il contratto – scrivono i vertici toscani di Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl e Uiltucs – a 5 anni dalla scadenza, nella trattativa per il rinnovo, vede una proposta di Uneba di un aumento di 50 euro lordi al mese. (LA NAZIONE)

I licenziamenti, oltre a creare problemi ai servizi rischierebbero di scatenare un’emergenza occupazionale gravissima, visto il numero di lavoratori interessati (circa 20mila). (Corriere Salentino)