Il Nikkei rimbalza forte dopo il lunedì nero, la Cina no. Perché i mercati si aspettano un taglio di emergenza dei tassi

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Milano Finanza ECONOMIA

Doo due giorni di intense vendite sui mercati mondiali innescate dal Nasdaq e dal Nikkei, pare tornato quasi il sereno. Ma il mercato degli swap si è allertato e vede un taglio di emergenza dei tassi da parte della Fed prima di settembre. Intanto l’Australia tiene fermo il costo del denaro, preoccupata per crescita e inflazione (Milano Finanza)

Se ne è parlato anche su altre testate

Bisogna allacciare bene le cinture prima di guardare verso lo strapiombo delle Borse di questo lunedì nero che da Tokyo a Francoforte, da Londra a Milano, da Parigi a Madrid non ha risparmiato aziende e investitori, in un crollo così straordinariamente speculare (e forse nemmeno così giustificato) a quella fiera dell’ottimismo che aveva portato negli ultimi mesi gli indici azionari ai massimi di sempre. (Avvenire)

I dati negativi sull'occupazione americana, la sensazione sempre più diffusa che la Federal Reserve abbia aspettato troppo col taglio dei tassi tanto da non poter più sperare, ora, in un atterraggio morbido dell'economia Usa, i timori alimentati da grandi fondi di una bolla nel settore dell'intelligenza artificiale, un crollo verticale dei "Magnifici Sette" della tecnologia verso una perdita di mezzo trilione di capitalizzazione, un'escalation in Medio Oriente che vede crescere le probabilità di un coinvolgimento diretto dell'Iran in una guerra contro Israele, il cambio di passo della Banca Centrale di Tokyo che ha aumentato i tassi di interesse dopo aver cercato per mesi di frenare la caduta dello yen con metodi alternativi, anche attingendo alle riserve valutarie, per non dover assistere a un aumento del costo del debito pubblico che in Giappone oltrepassa il 250% del Pil. (L'HuffPost)

L’indice di riferimento Nikkei cede il 12,40% a quota 31,458,42, e una perdita di 4.458,42 punti. Profondo rosso alla Borsa di Tokyo che segna la maggiore flessione giornaliera di sempre, sui timori di una imminente recessione Usa, e la rivalutazione dello yen. (Il Fatto Quotidiano)

Gli Usa hanno una posizione finanziaria netta verso l’estero passiva per 21 mila miliardi di dollari. La gigantesca iniezione di spesa pubblica di Washington per sostenere la crescita internaorse … (Il Fatto Quotidiano)

Oggi il mercato giapponese ha invece aperto con un rialzo sostenuto. Anche i listini di Stati Uniti, Regno Unito ed Europa ieri sono scesi a causa dei timori di un rallentamento dell'economia americana, con Piazza Affari che ha chiuso a -2,27%, mentre Wall Street ha registrato un -2,6%. (ilmessaggero.it)

Pesante calo della Borsa di Tokyo sui timori d una recessione Usa - Ansa (Avvenire)