Herat è lontana. E i collaboratori della base italiana restano in trappola

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L'Espresso INTERNO

A novembre va in pensione il generale Enzo Vecciarelli, capo di Stato maggiore della Difesa proveniente dall’Aeronautica, intenzionato a segnare la sua eredità con le promozioni.

Oltre allo Stato maggiore della Difesa e allo Stato maggiore dell’Esercito, a novembre lasciano il generale Enzo Rosso, capo di Stato maggiore dell’Aeronautica e il generale Niccolò Falsaperna, segretario generale della Difesa

Gli altri 300 inseriti nella lista «h2» erano in procinto di partire da Herat per Kabul o direttamente da Kabul con voli civili dei turchi. (L'Espresso)

Su altre fonti

Lì, grazie alla Fondazione Veronesi, siamo stati messi su un aereo militare e siamo arrivati in Italia" “Fino a un mese fa ero la responsabile del centro, mi occupavo delle mammografie e dei tumori al seno", racconta infatti a La Stampa una delle dottoresse, "Ora non c’è più nessuno che lo faccia. (Yahoo Finanza)

«Il nostro Centro per la prevenzione del tumore al seno di Herat in Afghanistan oggi non c’è più. E dal suo avvio sono circa 9.300 circa le donne che sono state esaminate. (Io Donna)

Fortunatamente sono state tutte evacuate dal Paese e messe in salvo con le loro famiglie, ma oggi ad Herat non c'è più nessuno che si occupi di tumori al seno. “Fino a un mese fa ero la responsabile del centro, mi occupavo delle mammografie e dei tumori al seno", racconta infatti a La Stampa una delle dottoresse, "Ora non c’è più nessuno che lo faccia. (Yahoo Finanza)

La dottoressa da pochi giorni ha trovato rifugio in Italia con la sua famiglia. di Francesco Lommi. “Mi rivolgo alla comunità internazionale e alla politica, chiedendo loro di non dimenticare e abbandonare il nostro paese, l’Afghanistan, e di intervenire”. (Luce)

Il proverbio “Voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo” non vale più in Afghanistan. A Herat, invece, le speranze crollano ogni ora che passa. “Voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo”. (Difesa e Sicurezza)

Ancora una volta a patire le conseguenze sono le donne: al centro accedevano gratuitamente circa mille donne l’anno e dal 2013, anno in cui è stato istituito, sono state esaminate circa 9.300 pazienti. (Elle)