Arcangelo Correra morto a Napoli, la confessione di Renato Caiafa: «Mi ha mostrato il petto e mi ha detto di sparare»

Arcangelo Correra morto a Napoli, la confessione di Renato Caiafa: «Mi ha mostrato il petto e mi ha detto di sparare»
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Dal gioco alla sfida, dalla vita alla morte. Tutto in un attimo, quanto basta a devastare l’esistenza di due giovanissimi. Sono le cinque del mattino, in piazzetta Sedil Capuano, quando un gruppetto di amici si ritrova attorno a una pistola, la loro pistola. Ce l’ha in mano il più grande del gruppo, si chiama Renato Caiafa, che ha davanti a sé l’amico di sempre, parlamo del 18enne Arcangelo Correra. (ilmattino.it)

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“Arcangelo lo sfidava a sparare, mostrando il petto…tutti guardavano nella loro direzione e, una volta esploso il colpo, gli avevano urlato ‘cosa hai fatto'”. Mette i brividi il racconto contenuto nell’ordinanza con la quale la Gip ha disposto il carcere per Renato Caiafa, il diciannovenne che avrebbe fatto partire “per sbaglio” il colpo di pistola che all’alba dello scorso 9 novembre ha ferito a morte l’amico diciottenne Arcangelo Correra, poi morto in ospedale. (Internapoli)

A uccidere Arcangelo Correra alle 5 del mattino di sabato in via dei Tribunali, angolo piazzetta Sedil Capuano, è stato un colpo esploso accidentalmente da una pistola clandestina con la matricola abrasa. (Corriere della Sera)

È il contenuto dell'ordinanza con la quale il gip di Napoli ha disposto il carcere per Caiafa. tutti guardavano nella loro direzione e, una volta esploso il colpo, gli avevano urlato "cosa hai fatto"». (ilgazzettino.it)

Omicidio Arcangelo, l’ipotesi: “Ha sfidato l’amico a sparare”

– “Renà, non mi lasciare”. Al giovane napoletano – fratello di Luigi Caiafa, il 17enne ucciso dalla polizia il 4 ottobre 2020 durante una rapina – vengono contestati il porto, la detenzione e la ricettazione dell'arma che la notte tra venerdì e sabato scorsi ha ferito a morte Correra, poi deceduto in ospedale all’Ospedale Vecchio Pellegrini. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Tutti guardavano nella loro direzione e, una volta esploso il colpo, gli hanno urlato "Cosa hai fatto"»: è da brividi il racconto contenuto nell'ordinanza con la quale il gip di Napoli ha disposto il carcere per il 19enne Caiafa reo confesso dell'omicidio dell'amico di 18 anni. (leggo.it)

“Spara! Sparami qui! Vediamo se sei capace”. Devono essere state più o meno queste, secondo la ricostruzione degli inquirenti, le parole rivolte da Arcangelo Correra al suo amico Renato Caiafa, che brandiva la pistola che poi lo ha ucciso. (Il Fatto Vesuviano)