L’ex detenuta nel carcere di Teheran: «Continuate a parlare di Cecilia Sala, rischia la tortura»
«Non rimanete in silenzio. Continuate a parlare di Cecilia Sala». È quanto ha detto in un'intervista a Repubblica Nazanin Zaghari-Ratcliffe, 46enne insegnante britannico-iraniana, detenuta per 6 anni nel carcere di Evin per ragioni politiche, riguardo all'arresto da parte di Teheran della giornalista italiana. A Sala oggi direbbe «che tutto questo finirà. Che lei non c'entra niente. Che non è colpa sua, nonostante quello che certa gente potrà dire. (L'Unione Sarda.it)
Ne parlano anche altri giornali
"Cecilia Sala è stata presa di mira per essere usata come 'merce di scambio', pratica spesso utilizzata dal regime iraniano al fine di ottenere la liberazione di detenuti del regime", così all'Adnkronos Sara Shams, attivista iraniana per i diritti umani, sul caso della giornalista italiana detenuta a Evin. (Adnkronos)
Eppure, la nostra vita è un susseguirsi di atti di fiducia, e alcuni sono talmente frequenti che il loro senso più profondo è stato scolorito dall’abitudine (un esempio: quando attraversiamo la strada, anche se non ci pensiamo, ci fidiamo della coscienza civica e civile degli altri, della reciprocità, della prevalenza del bene sul male e dell’ordine sul caos e della regola sull’arbitrio). (La Stampa)
Poi prova a dire che l’anno nuovo chissà che porterà, quante belle novità. Ma quale. (Nicola Porro)
Il loro, dunque, è un sentito appello agli organi di informazione. La madre e il padre della reporter, Elisabetta Vernoni e Renato Sala, hanno rivolto questo invito alla stampa tramite un comunicato diffuso ai giornalisti. (Liberoquotidiano.it)
In mezzo ai tanti messaggi di solidarietà, di apprensione nella speranza che Cecilia Sala venga presto liberata dall’Iran, si scatenato in tv e sui social gli hater. Il professore sui social è arrivato a chied… (la Repubblica)
La partita è delicatissima, il governo si muove su un filo, ma la determinazione a riportare a casa Cecilia Sala si fa ancora più forte quando appaiono chiare le condizioni in cui è detenuta la giornalista arrestata a Teheran senza una causa plausibile. (Avvenire)