In piazza con Giorgia, gli altoparlanti: “Sono quella stronza della Meloni”. E Sgarbi gioca col pubblico: “Capre!”
«Presidente De Luca, sono quella stronza della Meloni», sparano gli altoparlanti. Tutt'intorno, però, si presenta come "Giorgia". Il nome della leader è dappertutto in piazza del Popolo. Sul palco è riprodotto a scritte cubitali: sotto, al centro, ai lati. Sullo sfondo blu sembra un trompe-l'oeil: l'occhio si confonde provando a contare quante "con Giorgia" ci sono. Intanto, in sottofondo, canta … (La Stampa)
La notizia riportata su altri media
"Siamo a un punto di svolta, ed è come se fosse una sorta di referendum tra due visioni opposte d'Europa - ha dichiarato dal palco di piazza del Popolo - da una parte l'Europa ideologica, centralista, nichilista, sempre più tecnocratica, sempre meno democratica, dall'altra la nostra Europa concreta, coraggiosa, fiera, che non dimentica le sue radici perché definiscono chi siamo nel tempo". (ilmessaggero.it)
La delegazione, con il deputato Francesco Michelotti, il vicesindaco capitani, l’assessore Tucci, era presente in Piazza del Popolo per sostenere il comizio di Giorgia Meloni, che ha lanciato di fatto l’ultima settimana di campagna elettorale in vista del voto all’Europee della prossima settimana. (RadioSienaTv)
Che la Giorgietta nazionale non abbia mai avuto in simpatia il femminismo nostrano, quello delle varie Murgia e Boldrini, è risaputo. Anche solo quel rispetto istituzionale per il quale ha preteso dal primo giorno di essere chiamata "il" Presidente, ci era sembrato un ritorno alla normalità dopo le esasperazioni degli anni precedenti, ma tutto si è fermato lì. (Il Giornale d'Italia)
"Se voi dite che i politici sono tutti uguali deresponsabilizza la politica. Invece la politica ha bisogno di essere responsabilizzata. Agli italiani che credono in me. Voglio dire solo questo. Io ho rinunciato a tutto quello a cui potevo rinunciare solo perché non volevo deludervi. (L'Unione Sarda.it)
Roma, 1 giu. (Gazzetta Matin)
"La sinistra cerca continuamento di usare l'Europa per impedire a un governo scelto democraticamente dagli italiani di realizzare il programma votato . Sono abituati a cercare il soccorso esterno contro chi non condividono in patria. (La Gazzetta del Mezzogiorno)