Il Vaticano ha scomunicato monsignor Viganò per scisma. Ma lui non demorde: «Continuerò a celebrare la messa»

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Il Dicastero per la Dottrina della Fede ha scomunicato monsignor Carlo Maria Viganò accusato del delitto di scisma. La decisione è arrivata ieri 4 luglio, al termine del processo penale extragiudiziale tenuto dal Congresso del Dicastero, e comunicata oggi a Viganò. Le motivazioni alla base di questa drastica misura sono state rese note dall’ex Sant’Uffizio: «Sono note le sue affermazioni pubbliche dalle quali risulta il rifiuto di riconoscere e sottomettersi al Sommo Pontefice, della comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti e della legittimità e dell’autorità magisteriale del Concilio Ecumenico Vaticano II». (Open)

La notizia riportata su altri media

“Sono note le sue affermazioni pubbliche che si traducono nel rifiuto di riconoscere e sottomettersi al Sommo Pontefice, alla comunione con i membri della Chiesa e alla legittimità dell’autorità magisteriale del Concilio Vaticano II”, ha affermato la Congregazione in un comunicato, in cui dichiara il “monsignore” colpevole del reato di scisma (GiornaleSM)

2 SST). Mons. (osservatoreromano.va)

Dal Vaticano dicono che, nella giornata di ieri, “il Congresso del Dicastero per la Dottrina della Fede si è riunito per concludere il Processo penale extragiudiziale ex can. Poche ore fa, la Sala Stampa della Santa Sede ha diramato un Comunicato Stampa del Dicastero per la Dottrina della Fede nel quale si parlava della scomunica latae sententiae (ex Canone 1364 § 1 CIC) a Monsignor Carlo Maria Viganò, Arcivescovo titolare di Ulpiana. (Civico20)

La scomunica di Viganò non finisce qui. L'effetto su presidenziali Usa e futuro Conclave (di M.A. Calabrò)

L’accusa, gravissima, è quella di scisma, l’epilogo quasi scontato dopo il processo lampo la cui sentenza è stata comunicata venerdì mattina attraverso un comunicato diffuso dal Dicastero per la Dottrina della Fede. (Famiglia Cristiana)

Un finale inevitabile dopo che, convocato dall'ex Sant'Uffizio, Viganò aveva rifiutato il giudizio dichiarando di non riconoscere "l'autorità nè del tribunale che pretende di giudicarmi, nè del suo prefetto, nè di chi lo ha nominato". (il Giornale)

Viganò è stato, almeno a partire dal 2018, uno dei gli alleati top di Donald Trump nel mondo ecclesiastico, tanto alleato da “benedire“ in un'intervista a Steve Bannon l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021. (L'HuffPost)