Inside Out 2, la recensione | Cinema

La recensione di Inside Out 2, il sequel del film d’animazione Pixar in uscita al cinema il 20 giugno “Qualcuno finisce in un punto lontano da tutti, da cui sembra impossibile tornare indietro, destinato a essere perso per sempre” potrebbe essere la tagline della gran parte dei film Pixar, di certo di quelli di maggiore successo. Già Inside Out (come Alla ricerca di Nemo) allargava questa dinamica di scrittura a trama intera del film; il suo sequel (come è buona regola per i seguiti) lo moltiplica. (BadTaste.it Cinema)

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Da oggi nelle multisale pavesi – al The Space di Montebello della Battaglia e nei Movie Planet di San Martino e Parona – è programmato “Inside Out 2”, il nuovo film della Disney e della Pixar che torna nella mente dell’adolescente Riley 9 anni dopo il primo capitolo (2015), premiato con l’Oscar come Miglior Film d’Animazione. (La Provincia Pavese)

La performance della giovane attrice apparsa anche in Stranger Things è stata lodata da più parti, e in una recente intervista ha spiegato come la sua interpretazione del personaggio l’abbia spinta verso una comprensione più profonda della sua stessa ansia: Maya Hawke, figlia delle amate star Ethan Hawke e Uma Thurman, ha partecipato a Inside Out 2 prestando la voce al personaggio di Ansia, una delle nuove emozioni che si apprestano a debuttare nel nell’atteso sequel (Best Movie)

Gioia, Rabbia, Tristezza, Disgusto e Paura sono ancora lì, alla console di comando nella testa di Riley, ma, nel sequel, in sala dal 19 giugno, arrivano dei nuovi inquilini: in Inside Out 2 scopriamo infatti delle nuove emozioni. (Radio Deejay)

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I sentimenti si dannano per lei, per il suo benessere, la sua stabilità e la possibilità di una vita serena. Inside Out, a differenza degli altri, questo lo fa dalla prima scena e letteralmente. (WIRED Italia)

Bene ma non benissimo. Anzi, rispetto al film del 2015, che fu un’autentica perla d’animazione, fa un evidente passo indietro. (Panorama)