Scontro corteo pro Palestina a Roma. Da Askatasuna ai padovani, il Viminale: «Sono infiltrati». La strategia per contenerli

Una lunga trattativa, la strategia di contenimento del Viminale, nel rispetto di quell’«equilibrio» chiesto nelle ore precedenti dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, poi la guerriglia urbana provocata dagli infiltrati, manipoli di antagonisti dei centri sociali arrivati soprattutto dal Nordest. E la risposta inevitabile delle forze dell’ordine che hanno avanzato con gli scudi e con gli idranti per disperdere i più violenti in neanche mezz’ora di guerriglia urbana. (ilmattino.it)

Ne parlano anche altri media

“La guerriglia scatenata ieri a Roma alla manifestazione per la Palestina dimostra che era ben motivata la scelta di non autorizzare il corteo, perché come previsto era composto anche da frange violente che avevano il preciso scopo di scatenare violenze di piazza e non di manifestare civilmente. (La Voce del Patriota)

Prima la calma apparente poi gli scontri innescati da gruppi di infiltrati, antagonisti prevalentemente del Nord Italia, arrivati da Padova, Torino e spalleggiati anche da ultrà dei centri sociali napoletani e da anarchici vicini agli ambienti universitari romani. (ilmessaggero.it)

Gli scontri erano stati ampiamente previsti e sono puntualmente arrivati. Si tratta di persone provenienti da diverse città: Varese, Livorno, Campobasso, Brindisi, Napoli, Salerno, Torino, Firenze, Milano, Perugia, Modena, Catania e Bari. (Today.it)

In corteo a Roma per la Palestina. Nonostante governo e polizia

I manifestanti hanno tentato di sfondare il blocco delle forze dell'ordine su via Ostiense. Dopo la carica degli agenti molti manifestanti si sono dispersi ma una ragazza è rimasta a terra ferita. (Corriere Roma)

Pestati cronisti e fotografi. I manifestanti con le bandiere di Hezbollah caricano la polizia al grido: «Intifada». (La Verità)

Dopo un anno di manifestazioni settimanali per la Palestina, ogni sabato, senza mai nessun problema di ordine pubblico, la proibizione della manifestazione del 5 ottobre a Roma era chiaramente solo dettata dal supporto del governo italiano al genocidio dei palestinesi a Gaza e in Cisgiordania, e all’aggressione di Israele contro Libano, Siria e Iran, condotta anche con armi italiane. (Napoli Monitor)