Processo per il delitto Cecchettin: "Umiliata la memoria di Giulia". Il padre contro l’avvocato di Turetta
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Una storia diversa, una fotografia di sua figlia che non riconosce. Dolore che si aggiunge al dolore. Chi è Filippo Turetta? Certamente non Pablo Escobar. E Giulia? Una ragazza che è stata uccisa, ma che se fosse stata terrorizzata da lui non sarebbe andata all’ultimo appuntamento. Bisogna immaginarla, la faccia di suo padre Gino, mentre ascolta da lontano la domanda della difesa alla Corte veneziana nel processo che ruota attorno all’assassinio della sua bambina: se Giulia avesse avuto qualche timore, l’11 novembre 2023 avrebbe accettato di incontrare il giovane uomo che aveva lasciato? Siamo ai fondamentali del femminicidio: nessuna sa mai quando sarà l’ultima volta. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Ne parlano anche altre fonti
«Io al processo mi sono nuovamente sentito offeso e la memoria di Giulia umiliata». Tuttavia, credo che nell'esercitare questo diritto sia importante mantenersi entro un limite che, pur non essendo formalmente codificato, è dettato dal buon senso e dal rispetto umano», spiega l’uomo, assente durante la discussione degli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera. (ilgazzettino.it)
«Ieri mi sono sentito offeso», si legge nel post sui social, riferito alle parole del legale del reo confesso. «Così si rischia di aumentare il dolore dei familiari della vittima». (Open)
«Come difensori siamo assolutamente certi di non aver travalicato in alcun modo i limiti della continenza espressiva e di non aver mancato di rispetto a nessuno. Abbiamo solo svolto il nostro dovere in uno Stato di diritto». (Open)
Che ha criticato le parole usate dalla difesa in Aula quando ha chiesto ai giudici di non riconoscere la premeditazione del delitto e ha detto che il ragazzo “non è El Chapo, non è Pablo Escobar“. Dopo l’ultima udienza del processo a Filippo Turetta per il femminicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, a intervenire sui social è il papà Gino. (Il Fatto Quotidiano)
Tuttavia, credo che nell'esercitare questo diritto sia importante mantenersi entro un limite che, pur non essendo formalmente codificato, è dettato dal buon senso e dal rispetto umano», spiega l’uomo, assente durante la discussione degli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera. (ilmessaggero.it)
“Io ieri mi sono nuovamente sentito offeso e la memoria di Giulia umiliata”. Lo scrive sui social Gino Cecchettin, papà di Giulia uccisa a coltellate dall’ex fidanzato Filippo Turetta, all’indomani dell’arringa difensiva pronunciata davanti alla corte d’Assise di Venezia. (Tiscali Notizie)