Un tempo prendere la cittadinanza italiana era più facile

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Si arriva così alla fine degli anni Ottanta. Durante la decima legislatura, a dicembre 1988 l’allora ministro degli Esteri Giulio Andreotti, insieme ad altri ministri del governo guidato da Ciriaco De Mita (Democrazia Cristiana), presentò in Parlamento un disegno di legge per introdurre «nuove norme sulla cittadinanza italiana». Quel governo era supportato dal cosiddetto “Pentapartito”, composto da Democrazia Cristiana (DC), Partito Socialista Italiano (PSI), Partito Socialista Democratico Italiano (PDSI), Partito Repubblicano Italiano (PRI) e Partito Liberale Italiano (PLI). (Pagella Politica)

Ne parlano anche altre fonti

È del tutto legittimo l’entusiasmo dei promotori del referendum sulla cittadinanza per aver superato, in così poco tempo, le 500 mila firme necessarie per la celebrazione della consultazione. Ed anche se per sicurezza - la lunga storia dei referendum insegna - occorrerà raccoglierne ancora, con il ritmo sostenuto delle firme digitali non ci sono dubbi sul fatto che l’obiettivo sarà raggiunto. (La Stampa)

Referendum cittadinanza, Ronzulli: "Io sono per il No, ne discuteremo dentro Fi" (Il Mattino di Padova)

Marta Flamini — Pescara Caro Merlo, non crede che il tilt del sito del ministero, invece di danneggiare, abbia aiutato il referendum che vuole portare da dieci a cinque gli anni di residenza per chiedere la cittadinanza? (la Repubblica)

**Cittadinanza: Mulè (Fi), 'è un referendum propositivo, la nostra Costituzione lo esclude'**

Roma, 25 set. Una "visione differente" sulla questione della cittadinanza, rispetto ai promotori del referendum per ridurre a 5 anni il tempo (attualmente di 10 anni) di residenza legale oggi necessario come pre-condizione per chiedere di diventare cittadini italiani. (il Dolomiti)

Forza Italia va avanti sullo Ius Scholae L’Italia ha “una ottima legge sulla cittadinanza” e dunque non serve cambiarla. Così da New York, dove è intervenuta all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni boccia dopo il quorum delle 500mila firme raggiunto il referendum sulla cittadinanza con cui si propone di dimezzare il termine di 10 anni per ottenere la cittadinanza italiana. (Virgilio Notizie)

"Leggendo il quesito referendario è chiaro secondo me che non è un referendum abrogativo. Si tratta di un referendum propositivo, escluso dalla nostra Costituzione; di una innovazione legislativa che vuole prevedere che un articolo della legge del 1992 sui figli adottati si applichi erga omnes, cioè a chiunque". (Civonline)