Ops UniCredit su Banco Bpm: è il giorno del cda di piazza Meda. Mercato su nodo premi, grandi soci
Articolo Precedente
Articolo Successivo
E’ il giorno del consiglio di amministrazione di Banco Bpm che analizzerà l’offerta pubblica di scambio (Ops) arrivata ieri mattina a sorpresa all’indirizzo di piazza Meda e firmata da UniCredit. Sul piatto uno scambio (in azioni) per un corrispettivo di poco più di 10 miliardi di euro. Un’offerta che è ora al vaglio del board guidato da Giuseppe Castagna che dovrà indicare la strada che preferirà percorrere: se prendere tempo o dare immediatamente indicazioni al mercato sull’offerta (una revisione al rialzo del prezzo o verrà chiusa la porta a Orcel & Co. (Finanzaonline)
La notizia riportata su altri media
Gli sforzi di espansione diriflettono la sua solida posizione finanziaria, sostenuta da uno dei più grandi buffer di capitale nell'UE, il risultato di una solida generazione di utili e di un'ottimizzazione delle attività ponderate per il rischio. (LA STAMPA Finanza)
Sul piatto uno scambio, tutto in azioni, per valore di 10 miliardi di euro per convincere gli azionisti di piazza Meda a salire a bordo di UniCredit, banca che vale sei volte tanto in Borsa. L a scossa, inattesa, arriva di prima mattina quando UniCredit lancia a sorpresa un’offerta pubblica di scambio azionario su BancoBpm, a valle di un Cda straordinario domenicale. (Il Sole 24 ORE)
Anche se nel governo c'è chi la pensa diversamente, un eventuale uso del Golden power per fermare l'offerta si farebbe "fatica anche a motivarlo", dato che l'offerente è una banca italiana e non straniera. (Adnkronos)
Nella sede milanese del Banco Bpm si sta valutando l'Ops, l'offerta pubblica di scambio non concordata lanciata da Unicredit. Sul tavolo la proposta confezionata dal ceo di Unicredit, Andrea Orcel. (Liberoquotidiano.it)
L’esame del board ha poi prodotto un comunicato di risposta, il primo dopo un giorno e mezzo di silenzio: “Si precisa che l'offerta non è stata in alcun modo preventivamente concordata con la banca”, si legge sulla nota. (il Giornale)
I timori per biodiversità e occupazione (Avvenire)