Il figlio di Angelo Vassallo: «Erano i colpevoli e lo sapevamo Per noi non è finita: vogliamo chi lo tradì»
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«Sto bene, forse un po’ scosso. Ma in famiglia eravamo abbastanza preparati a questo giorno». Antonio Vassallo, 41 anni, ristoratore, primogenito del sindaco pescatore di Pollica, vede avvicinarsi il momento in cui potrà finalmente guardare negli occhi l’assassino di suo padre. Per manifestargli in uno sguardo tutta l’amarezza, «o qualcosa di più» che prova per lui. Da quattordici anni. Quattro persone arrestate, tra cui un carabiniere e un ex militare dell’Arma, per l’omicidio del 5 settembre 2010 (salerno.corriere.it)
La notizia riportata su altri media
Ucciso per difendere la sua terra. Dopo 14 anni svolta nelle indagini sul delitto Vassallo: in cella il colonnello Cagnazzo, il carabiniere Cioffi, Ridosso e Cipriano. Il sindaco pescatore aveva scoperto che Pollica era diventata il crocevia dei traffici di droga. (Salernonotizie.it)
Anzi, più che un’ipotesi, per la Procura della Repubblica di Salerno e per il suo capo Giuseppe Borrelli è una certezza: a decidere la morte del sindaco fu un gruppo del quale facevano parte almeno due carabinieri, e uno era un ufficiale, un colonnello ritenuto, fino a poco tempo prima, ma all’epoca già non più, un castigo per la camorra. (Corriere della Sera)
Soprannominato il “sindaco pescatore” per la sua impresa ittica che gestiva insieme al fratello e perché amava il mare, era rappresentante del Partito Democatico e aveva ricoperto in passato anche i ruoli di consigliere comunale a Salerno per ‘La Margherita’ e di presidente della Comunità del Parco Nazionale del Cilento. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
A cura di Nico Falco 6 (Fanpage.it)
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