Il 13,7% dei sardi rinuncia a curarsi, insufficienza anche sul fronte della prevenzione

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Oristano Il Rapporto civico sulla salute pubblicato da Cittadinanzattiva fotografa una situazione sempre grave In Sardegna il 13,7% della popolazione rinuncia a visite o accertamenti per problemi economici, per le liste di attesa interminabili o per difficoltà di accesso. La regione è la maglia nera in Italia, secondo i dati pubblicati nel Rapporto civico sulla salute di Cittadinanzattiva, presentato a Roma alla presenza del ministro Orazio Schillaci. (LinkOristano)

La notizia riportata su altri giornali

In generale la situazione è positiva in quanto per tutte le altre visite monitorate su prescrizione del ministero della Salute i tempi sono rispettati mantenendo una media vicina al 90 per cento nelle diverse classi di priorità. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

In Sardegna la percentuale di ultra sessantacinquenni che deve soprassedere è tra le più alte d’Italia: il 35,7% degli anziani con patologie non può fare visite mediche o esami diagnostici, deve arrendersi a liste d’attesa infinite, ai costi troppo alti delle prestazioni, alle difficoltà di andare nelle strutture (perché sono soli e non riescono a spostarsi agevolmente). (L'Unione Sarda.it)

“Ritenevo – lamenta il lettore – di essere dentro un’isola abbastanza felice per quanto riguarda la sanità locale. (Il Filo del Mugello)

A rischio anche la salute di 2,1 milioni di famiglie italiane che vivono nell’indigenza. A questo aggiungiamo la carenza cronica di personale sanitario: nel 2026 oltre 11.400 medici di famiglia in meno e le nuove leve non basteranno a rimpiazzarle. (Il Fatto Quotidiano)

"Mancano medici e troppo spesso i pazienti sono costretti a rivolgersi al privato". Interviste ai malati in coda ai Cup e alle Case di comunità, debutta “Viva Voce“, il progetto di Cittadinanzattiva di Monza e Brianza sul grado di soddisfazione della sanità di casa che diventerà un dossier da consegnare ai vertici sanitari. (IL GIORNO)

Nel 2023 a causa delle liste d’attesa sempre più lunghe e delle difficoltà economiche quasi il 9% dei piemontesi ha rinunciato a curarsi. È il dato più alto tra le regioni del nord Italia. (Cuneodice.it)