Donna uccisa a Gravina, i 3 testimoni fermi a filmare l’omicidio: «Avevamo paura che lui fosse armato...»

Donna uccisa a Gravina, i 3 testimoni fermi a filmare l’omicidio: «Avevamo paura che lui fosse armato...»
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
La Gazzetta del Mezzogiorno INTERNO

Urlavano di lasciarla stare, assistendo terrorizzati alla scena di un uomo che soffocava una donna mentre lei invocava aiuto. Pietrificati dalla paura, temendo che lui fosse armato, sono rimasti chiusi in macchina, ma hanno avuto la prontezza e la fermezza di filmare quasi ogni istante. Quindici secondi dell’omicidio di Arcangela Maria Turturo, all’1,45 della notte tra sabato e domenica, sono stati immortalati dal telefono cellulare di una ragazza. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Su altre testate

Prima ha cercato di uccidere la moglie dando fuoco all'auto nella quale l'aveva rinchiusa, poi, dopo che quest'ultima era riuscita a fuggire, l'ha raggiunta per darle il colpo di grazia: il responsabile, un pregiudicato 65enne di Gravina in Puglia, comune della città metropolitana di Bari, è stato arrestato dagli uomini della polizia di Stato e dichiarato in arresto con l'accusa di omicidio aggravato e premeditato. (il Giornale)

E il quadro ricostruito dagli inquirenti, anche grazie alle testimonianze della ragazza, è quello di un rapporto segnato da aggressioni e maltrattamenti. Maria Arcangela Turturo, 60 anni, è la vittima del femminicidio avvenuto a Gravina di Puglia. (Fanpage.it)

Un brutale femminicidio si è verificato nella notte scorsa sulla strada vicinale dei Pigni, alla periferia di Gravina in Puglia, nel cuore della Murgia barese. (Sassilive.it)

Gravina, il racconto della figlia della donna bruciata e strangolata dal marito: «Mia madre voleva andare via, poi tornava sempre»

Prima di essere portata in ospedale dopo l'aggressione del marito 65enne, Maria Arcangela Turturo ha raccontato alla figlia gli ultimi istanti di vita, quando il marito l'ha rinchiusa nella vettura in fiamme. (Fanpage.it)

«Vogliamoci bene da vivi, non da morti». La donna è morta la mattina del 6 ottobre a Gravina in Puglia, per l’omicidio (aggravato e premeditato) è finito in carcere il marito Giuseppe Lacarpia che, per la squadra mobile di Bari, avrebbe provato a darle fuoco mentre si trovava in macchina e poi l’avrebbe uccisa a mani nude mentre la donna tentava di scappare. (Corriere della Sera)

Il "rapporto personale tra la vittima e il marito", scrive il procuratore aggiunto Ciro Angelillis (con la pm Ileana Ramundo) nel decreto di fermo, era "connotato da numerose aggressioni fisiche e condotte maltrattanti patite dalla donna per mano del marito lungo tutta la convivenza". (La Gazzetta del Mezzogiorno)