La strada obbligata per l'Europa, dopo la vittoria di Trump
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Il trionfo di Donald Trump coglie l’Unione europea nel suo momento di massima debolezza. Due anni e mezzo di guerra alle frontiere non sono bastati ai governi del continente ad assemblare un embrione credibile di difesa comune. Quasi duecento miliardi di euro impegnati per l’Ucraina non stanno bastando a scacciare lo spettro di una sconfitta. Quanto alla crescita, viaggia poco sopra lo zero soprattutto nelle sue economie più importanti. (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altri giornali
A mio parere Trump ha vinto perché ha saputo toccare sentimenti di frustrazione, paura e sfiducia verso le istituzioni che molte persone, soprattutto in aree più colpite da crisi economiche, provavano già da tempo. (Nicola Porro)
Bruxelles – Il vento di cambiamento con le elezioni americane è arrivato in Unione Europea ed è diventato bufera. Il secondo mandato Trump e la vittoria così netta sull’avversaria democratica Kamala Harris fanno discutere a Bruxelles, con reazioni agli antipodi dai vari gruppi politici e dai capi di stato e di governo dell’Ue. (EuNews)
È finita un’epoca. Il terremoto elettorale negli Stati Uniti è assai superiore alla prima vittoria di Donald Trump nel 2016. Quella fu una fortunosa sorpresa. Questa un trionfo schiacciante. (Limes)
La Brexit, la pandemia di Covid-19, l'invasione dell'Ucraina lanciata dalla Russia, l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 che ha dato il via alla guerra israeliana a Gaza e in Libano, l'assertività della Cina nell'Indo-pacifico, le minacce nucleari della Corea del Nord hanno sconvolto la nostra quotidianità. (Today.it)
Sconfitta la vicepresidente dem Kamala Harris, è repubblicano il 47esimo presidente degli Stati Uniti. Cosa non ha funzionato nella campagna dem? E quanto pesa sul risultato la scelta di una donna non bianca? "Fermerò le guerre", promette intanto sul palco di Palm Beach, in Florida The Donald. (la Repubblica)
Il capitale è agnostico e aveva scommesso ugualmente sui Democratici – ma la vittoria di Trump ha siglato in modo molto pubblico la sinergia fra neo-capitalismo tecnologico e nazional-populismo regressivo. (il manifesto)