Psb, con le riforme il debito scenderebbe verso il 109,6%

Uno debito pubblico che, nel caso di attuazione delle riforme del Pnrr e di quelle necessarie per estendere a sette anni il periodo di aggiustamento dei conti, scenderebbe fino a raggiungere il 109,6% del Pil nel 2041. E' quello che prevede lo 'scenario di maggior crescita del prodotto potenziale e di aumentata sostenibilità del debito' contenuto in un Focus del Piano strutturale di bilancio, di cui l'Italia chiede appunto l'estensione da quattro a sette anni a fronte dell'impegno a una serie di riforme per la crescita. (Tiscali Notizie)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Non basterà la spinta del taglio al cuneo contributivo e il sostegno alle famiglie numerose, le due misure che il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, indica nel Piano strutturale di bilancio come le… (la Repubblica)

Previsto anche il riordino della sanità integrativa, la promozione di stili di vita sani e azioni di contrasto all’antibiotico resistenza. Il Mef ha confermato che la spesa sanitaria salirà oltre del target dell’1,5% previsto dal Patto con Bruxelles ma numeri certi ancora non ce ne sono. (Quotidiano Sanità)

Con l’imminente arrivo della Legge di Bilancio, che dovrebbe essere completata entro la fine dell’anno e entrare in vigore il 1° gennaio 2025, c’è grande attesa per alcune novità fiscali, in particolare per la nuova riforma dell’IRPEF. (InvestireOggi.it)

Il Piano Strutturale di Bilancio di Medio Termine diffuso dal Governo italiano conferma che lo scenario tendenziale di finanza pubblica è più "virtuoso" rispetto a quanto stimato in precedenza (anche per via della revisione al rialzo del livello del PIL nominale). (LA STAMPA Finanza)

In sostanza, i Paesi in condizione di deficit eccessivo (come l’Italia) devono definire la “traiettoria” della spesa pubblica che intendono seguire per rientrare, entro 4 anni (estendibili a 7), dal deficit stesso. (Avvenire)

Il Piano strutturale di bilancio (Psb) «non lascia indietro nessuno» e si concentra «sulla sostenibilità del sistema pensionistico e la qualità del sistema sanitario». (il Giornale)