Il ragazzo picchiato dal branco a Milano Centrale: “E se fossero stati armati? Ho rischiato di morire, spero aumentino i controlli”

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“Mi domando: e se fossero stati armati? Ho rischiato di morire. Vorrei che quello che mi è capitato servisse a rafforzare i controlli in quel sottopasso e in generale in stazione Centrale”. Parole di Simone L., il diciannovenne che giovedì scorso è stato aggredito e derubato da un gruppo di nordafricani mentre stava andando a prendere la metropolitana per raggiungere il Politecnico a Città Studi, dove avrebbe sostenuto il test di ammissione per Professioni sanitarie (che poi è riuscito ad affrontare e a superare). (IL GIORNO)

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Purtroppo non avrò più nulla indietro». È stato scioccante. (Corriere Milano)

Uno studente diretto al test di ingresso al Politecnico di Milano è stato picchiato e rapinato da tre persone, il 5 settembre scorso, fuori dalla Stazione Centrale di Milano. Nonostante lo shock e le botte ricevute, ha voluto sostenere il test prima di sporgere denuncia. (La Repubblica)

Il ragazzo era stato picchiato e rapinato da tre persone, il 5 settembre scorso, proprio nei pressi della Stazione Centrale di Milano. Gli aggressori, tutti di origine marocchina e con precedenti penali e irregolari, sono stati fermati per rapina aggravata dalla Polizia di Stato e condotti in carcere. (Sky Tg24 )

Stazione Centrale, restano in carcere gli aggressori dello studente pugliese

si era concesso una colazione al bar, all’angolo tra piazza Duca d’Aosta e via Vitruvio, poco dopo le 7.40 di giovedì. Prima di prendere la linea verde del metrò in direzione Piola, Simone L. (La Repubblica)

Ora mi sono ripreso, anche se mi pesa che mi abbiano rubato l'orologio: era un regalo di mio papà, ci teneva molto": lo ha detto alle pagine locali del Corriere della Sera Simone L., il 19enne studente pugliese picchiato e rapinato da un gruppetto E' stato scioccante. (Secolo d'Italia)

La custodia cautelare in carcere, richiesta dal pm Carlo Scalas e motivata dal pericolo di fuga e di reiterazione del reato, è stata ritenuta l'unica misura idonea in ragione della "violenza esercitata" nei confronti della vittima e della "personalità criminale non irrilevante" dei fermati. (TGR Lombardia)