Sparatoria Sul Lungomare Di Napoli: dinamiche e omissioni nella sicurezza
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Che uno dei luoghi più iconici e frequentati della città, il lungomare Caracciolo, non sia sorvegliato da telecamere di videosorveglianza appare, a dir poco, un paradosso. Proprio qui, domenica pomeriggio, si è consumato un episodio di violenza che ha riportato alla mente certe scene da Far West, con spari che hanno mandato in panico i passanti. Senza l’ausilio di riprese istituzionali, la ricostruzione dei fatti è stata possibile solo grazie a un video amatoriale, girato con un cellulare da un testimone.
L’autore degli spari, un 33enne già noto alle forze dell’ordine per un precedente arresto per tentato omicidio, era in compagnia della famiglia quando ha estratto una pistola dalla borsetta della moglie. «Dammi il borsello...», avrebbe detto prima di far fuoco due volte, colpendo un addetto alle giostre all’addome e un suo conoscente al braccio. Le immagini diffuse sui social mostrano una scena caotica, con la folla che si disperde mentre risuonano gli spari. Fortunatamente, nessuna delle vittime è in pericolo di vita, ma il bilancio avrebbe potuto essere ben più tragico.
A scatenare la lite, stando alle prime ricostruzioni, sarebbe stato un gesto apparentemente innocuo: il gestore delle giostrine aveva regalato un gettone a un bambino, cosa che il padre ha interpretato come un’offesa. Un pretesto banale, che ricorda altri episodi di cronaca nera napoletana, come l’omicidio di Francesco Pio Maimone, ucciso nel 2021 durante una rissa scoppiata per un paio di scarpe sporche.