Sangiuliano? Un eretico che voleva cambiare il sistema ma è ne è stato fagocitato

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QUOTIDIANO NAZIONALE INTERNO

Giorgia Meloni è stata a lungo indecisa sulle dimissioni di Gennaro Sangiuliano. Il ministro è un bravo professionista e una persona per bene, ma si è infilato in un pasticcio dal quale era impossibile uscire senza danni ulteriori. Si è affidato con troppa leggerezza a una signora improbabile, già nota nell’ambiente parlamentare per un attivismo che l’ha portata ad avere molti contatti, ma non a caso nessuno durevole. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ne parlano anche altre testate

Non è carino maramaldeggiare, uccidendo un ministro morto. Ma, nell’ora dell’addio, quando la commedia all’italiana (nel caso, L’onorevole con l’amante sotto il letto di Mariano Laurenti, 1981, con Lino Banfi e Janet Agren) sfocia in una sceneggiata napoletana lacrimogena e vittimista, bisogna ricordare che Genny-la-gaffe è stato un pessimo ministro della Cultura. (La Stampa)

Emanuele Trevi, ha fatto bene il ministro della Cultura a dimettersi?«Ma sì che ha fatto bene, che altro poteva fare?». Qual è stata la sua reazione di scrittore di fronte a quella scena di lacrime e contrizione pubblica fatta da Gennaro Sangiuliano al Tg1?«Come tutti gli italiani, sono attratto dagli scandali. (La Stampa)

Di Leonardo Botta (Il Fatto Quotidiano)

Sangiuliano, le sorelle Meloni e l’inganno della famiglia tradizionale

Giorgia Meloni è stata a lungo indecisa sulle dimissioni di Gennaro Sangiuliano. Il ministro è un bravo professionista e una persona per bene, ma si è infilato in un pasticcio dal quale era impossibile uscire senza danni ulteriori. (ilgazzettino.it)

Luci e ombre della parabola del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il «Papa straniero» che voleva scardinare il sistema progressista e ed è scivolato su una storia di registrazioni e accuse, strumentalizzazioni e rivalsa da parte dell'aspirante consigliera del dicastero del Collegio Romano, quella Maria Rosaria Boccia da Pompei, che è l'incarnazione e il demiurgo della caduta del giornalista diventato ministro. (il Giornale)

Un fallimento innegabile è quello dell’egemonia culturale, chiodo fisso di Giorgia Meloni e dei suoi. Arrivare al governo per la prima volta guidando la compagine più di destra fin dai tempi dell’Assemblea costituente per i tipi di Fratelli d’Italia significava poter giocare alla luce sole. (Lettera43)