Caso Bergamini, condannata Isabella Internò. La vicenda: dalla tesi del suicidio alla gravidanza. Donata: “Per me era in carcere già da prima”
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Il tempo s’è fermato. Trentacinque anni dopo, la vita di Isabella Internò rincrocia la storia tragica di Denis Bergamini . Accade nell’aula della Corte di assise di Cosenza, quando la presidente, Paola Lucente, legge il dispositivo di condanna: 16 anni di reclusione, interdizione perpetua dai pubblici uffici e provvisionale risarcitoria di 100.000 euro in favore delle partiti civili . L’imputata ascolta in silenzio, seduta in prima fila accanto ai suoi avvocati Rossana Cribari e Angelo Pugliese. (Gazzetta del Sud - Edizione Cosenza)
La notizia riportata su altre testate
Nel 1982 Stefano Conzatti, dopo un brillante diploma, a soli 22 anni vinse il concorso per primo clarinetto nell’Orchestra della Fondazione di Verona. Un incarico durato ininterrottamente per quaranta anni, con un presenza assidua ai vertici di quella che è delle istituzioni italiane più conosciute nel mondo. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Il giorno dopo la sentenza di condanna di Isabella Internò a 16 anni di reclusione è il momento dell’analisi dei possibili scenari spalancati dalla decisione assunta dalla corte d’assise del tribunale di Cosenza (LaC news24)
L'hanno condannata, alla fine l'hanno condannata, ci sono voluti 35 anni perché in terra di mafia le cose vanno così, impastoiate, lentissime, ma alla fine la Isabella, la fidanzata del Denis, il calciatore, ha preso i suoi 16 anni per averlo fatto ammazzare “con la complicità di ignoti” per motivi mai definitivamente chiariti. (Il Giornale d'Italia)
I militari rintracciato l’uomo, hanno provveduto alla notifica del provvedimento ed al termine delle formalità di rito, lo hanno condotto presso la sua abitazione dove dovrà espiare la pena detentiva in regime di detenzione domiciliare. (Frosinone News)
A 34 anni dalla morte del calciatore del Cosenza arriva una prima sentenza: Isabella Internò condannata a 16 anni di carcere (IlNapolista)
Ha sempre sostenuto, lei, che non si suicidò, nel 1989 sulla statale jonica a Roseto Capo Spulico, uno splendido posto di mare in Calabria. Donata Bergamini non ha mai mollato. (Corriere della Sera)