Caso Bergamini, condannata Isabella Internò. La vicenda: dalla tesi del suicidio alla gravidanza. Donata: “Per me era in carcere già da prima”

Il tempo s’è fermato. Trentacinque anni dopo, la vita di Isabella Internò rincrocia la storia tragica di Denis Bergamini . Accade nell’aula della Corte di assise di Cosenza, quando la presidente, Paola Lucente, legge il dispositivo di condanna: 16 anni di reclusione, interdizione perpetua dai pubblici uffici e provvisionale risarcitoria di 100.000 euro in favore delle partiti civili . L’imputata ascolta in silenzio, seduta in prima fila accanto ai suoi avvocati Rossana Cribari e Angelo Pugliese. (Gazzetta del Sud - Edizione Cosenza)

La notizia riportata su altre testate

Otto ore di camera di consiglio sono bastate ai giudici per affermare che il 18 novembre del 1989, Isabella Internò abbia… (Il Vibonese)

I militari rintracciato l’uomo, hanno provveduto alla notifica del provvedimento ed al termine delle formalità di rito, lo hanno condotto presso la sua abitazione dove dovrà espiare la pena detentiva in regime di detenzione domiciliare. (Frosinone News)

Anni di reclusione. Il corpo dell'ex calciatore, morto in circostanze da subito apparse poco chiare, fu ritrovato lungo la statale 106 a Roseto Capo Spulico: a Cosenza hanno assistito martedì alla sentenza diversi suoi ex compagni tra i quali Michele Padovano. (Sport Mediaset)

E’ chiaro che se avessimo avuto questa procura e questi pm fin dal primo momento non ci sarebbero voluti 35 anni per arrivare alla verità“. Sono le prime parole dell’avvocato della famiglia Bergamini, Fabio Anselmo, all’uscita del tribunale di Cosenza dove la Corte di Assise ha condannato Isabella Internò per l’omicidio di Denis. (Quotidiano online)

L'hanno condannata, alla fine l'hanno condannata, ci sono voluti 35 anni perché in terra di mafia le cose vanno così, impastoiate, lentissime, ma alla fine la Isabella, la fidanzata del Denis, il calciatore, ha preso i suoi 16 anni per averlo fatto ammazzare “con la complicità di ignoti” per motivi mai definitivamente chiariti. (Il Giornale d'Italia)

Nel 1982 Stefano Conzatti, dopo un brillante diploma, a soli 22 anni vinse il concorso per primo clarinetto nell’Orchestra della Fondazione di Verona. Un incarico durato ininterrottamente per quaranta anni, con un presenza assidua ai vertici di quella che è delle istituzioni italiane più conosciute nel mondo. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)