Sciopero nazionale Tim, delegazione Ugl ricevuta in Prefettura a Catanzaro
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La delegazione ha inoltre voluto fare riferimento a quanto espresso dal Copasir relativamente alla creazione di una rete unica delle telecomunicazioni e di tutti gli aspetti che inevitabilmente diventano importanti rispetto al tema della sicurezza nazionale.
La UGL Telecomunicazioni, relativamente ai possibili impatti di natura occupazionale, ha dettagliato come il territorio calabrese sia pienamente coinvolto in questa vicenda alla luce dei quasi mille dipendenti presenti nelle diverse province calabresi ed a tutti i lavoratori dell’indotto
Nel corso dell’incontro – si legge in una nota stampa – la delegazione UGL Telecomunicazioni ha rappresentato all’interlocutore istituzionale le forti preoccupazioni delle lavoratrici e dei lavoratori del gruppo legate allo scorporo della rete dai servizi che rientra nelle linee guida di quello che dovrebbe essere il piano industriale del gruppo. (CatanzaroInforma)
Ne parlano anche altri media
Fondi che senza la Tim verrebbero, a detta dei sindacati, sprecati a vantaggio di gruppi imprenditoriali non all’altezza che condannerebbero ancora una volta il Paese all’arretratezza tecnologica Senza Tim verrebbero sprecati. (BlogSicilia.it)
Una rete moderna inclusiva ed universale garantirebbe il perimetro occupazionale di Tim e quello dell'indotto che conta ulteriori decine di migliaia di lavoratori, in Puglia complessivamente circa 4 mila" (BariToday)
- TORINO, 23 FEB - Oltre 600 lavoratori e lavoratrici del Gruppo Tim hanno manifestato oggi in piazza Castello, davanti alla sede della Regione, per lo sciopero nazionale proclamato unitariamente da Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil. (Ansa)
Roma, 24 feb. (LaPresse) – Vista la situazione di emergenza i parlamentari della Lega torneranno già da questa mattina alle riunioni del Copasir. (LaPresse)
Considerato l’indotto, i posti di lavoro legati a Tim sono circa 80 mila a livello nazionale e almeno 800 in regione. "Siamo con le antenne ben dritte su una questione che ha un'importanza vitale per tutti e che interessa 440 lavoratori del Friuli Venezia Giulia e quindi le loro famiglie (Il Friuli)
I sindacati dicono no allo «spezzatino» che si va configurando con il nuovo piano industriale. A Torino presidio davanti alla sede della Regione, in piazza Castello. (La Stampa)