Stop auto benzina e diesel, la clausola di revisione sostenuta dai Paesi Ue

La proposta dell’Italia di anticipare la clausola di revisione per lo stop alle auto a benzina e diesel fa discutere. Il bando delle endotermiche, fissato oggi al 2035, è ricco di interrogativi tanto che il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso si è battuto in prima persona per far ripensare l’Ue sul procedimento, cercando di portare a sé quanti più Paesi del Consiglio Competitività per arrivare all’attivazione anticipata della clausola dal 2026 al 2025. (Virgilio)

Su altri giornali

"Penso che abbiano fatto il peggio che si potesse fare da tutti i punti di vista". "Mi preoccupo di salvare i posti di lavoro rimasti - ha proseguito il ministro delle Infrastrutture e trasporti, a margine di un evento di Anci Lombardia - affrettando la revisione della messa al bando delle auto a benzina e diesel e quindi pressando la Commissione europea, perché il riesame avvenga già nel 2025, cosa che ormai anche già la Germania e altri Paesi chiedono, perché pensare di mettere fuori legge le auto a benzina e diesel tra 10 anni è una follia, un suicidio". (il Dolomiti)

«Penso che abbiano fatto il peggio che si potesse fare da tutti i punti di vista» ha dichiarato il leader della Lega Matteo Salvini, a margine del convengo di Anci Lombardia «Strategie, sfide e prospettive per la tutela e la gestione sostenibile dell'acqua in Lombardia», rispondendo a una domanda sull'annuncio di Stellantis di un cosidetto profit warning sul 2024. (Il Messaggero - Motori)

La crisi di competitività del delicato settore automobilistico è stato oggetto ieri di un dibattito tra i ministri europei dell’Industria. (Il Sole 24 ORE)

Stop auto endotermiche, alla fine l’Italia potrebbe restare col cerino acceso in mano

Rivian e Uber, così come IKEA e la società energetica Iberdrola sono state tra le aziende che hanno fatto pressione su Bruxelles affinché mantenesse la rotta. Senza fare marcia indietro. (Motorisumotori.it)

A lanciare un accorato appello in difesa delle politiche verdi di Bruxelles è un gruppo di cinquanta aziende e produttori di auto, tra cui spiccano Uber, Tesco, Volvo e Ikea. (Open)

Germania, Francia e Spagna hanno infatti detto no, gettando una bella secchiata di acqua gelida su Adolfo Urso, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy che nei giorni passati aveva annunciato trionfante grandi consensi per la posizione di Roma. (ClubAlfa.it)