Stop auto endotermiche, Italia isolata nella battaglia europea

- Non era difficile prevedere la conclusione della vicenda che ha visto il governo italiano agitare il vessillo della revisione dello stop alle auto endotermiche. Germania, Francia e Spagna hanno infatti detto no, gettando una bella secchiata di acqua gelida su Adolfo Urso, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, che nei giorni passati aveva annunciato trionfante grandi consensi per la posizione di Roma. La piattaforma Industry for 2035, composta da 50 aziende, ha chiesto di non riaprire il dossier, sostenendo che i limiti emissivi per i veicoli danno un orizzonte chiaro e garantiscono investimenti. Solo un’azienda italiana, la Scame Parre di Bergamo, figura tra i firmatari.

Matteo Salvini, leader della Lega e vice premier, ha dichiarato che Stellantis ha fatto il peggio che si potesse fare da tutti i punti di vista, rispondendo a una domanda sull'annuncio di un profit warning per il 2024. Salvini ha espresso preoccupazione per la salvaguardia dei posti di lavoro rimasti, affrettando la revisione della messa al bando delle auto a benzina e diesel e pressando la Commissione europea affinché il riesame avvenga già nel 2025. Secondo Salvini, pensare di mettere fuori legge le auto a benzina e diesel tra 10 anni è una follia, un suicidio.

L'Europa deve mantenere la data del 2035 per lo stop alle nuove auto diesel e benzina, lasciando così com'è oggi il percorso di avvicinamento. Tuttavia, la posizione italiana sembra sempre più isolata, con i principali partner europei che non condividono la stessa visione. La questione rimane aperta, ma il futuro delle auto endotermiche in Italia appare sempre più incerto.

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