Iran, studentessa arrestata, icona politica o persona con "fragilità mentali"?
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Ahoo Daryaei, giovane studentessa iraniana, è stata arrestata dalla polizia morale dopo essersi spogliata in pubblico davanti all'Università islamica di Azad, a Teheran. La ragazza, fermata inizialmente per aver indossato l'hijab in modo scorretto, ha reagito togliendosi i vestiti e passeggiando in biancheria intima. Questo gesto, che ha riacceso i riflettori sulla lotta del movimento "Donna, vita, libertà", ha portato le autorità a ricoverarla in una clinica psichiatrica, sostenendo che soffra di fragilità psichica.
Il caso di Ahoo Daryaei ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, il governo iraniano minimizza l'accaduto, descrivendo la ragazza come una persona con problemi mentali, non paragonabile a figure come Mahsa Jina Amini, la cui morte ha scatenato proteste a livello internazionale. Dall'altro, il movimento "Donna, vita, libertà" e vari gruppi femministi vedono in Ahoo una nuova icona della resistenza contro le restrizioni imposte alle donne in Iran.
In Italia, la Lega Veneta ha manifestato il proprio sostegno alla ragazza, con il segretario regionale Alberto Stefani che ha voluto imprimere al partito una nuova rotta, abbracciando temi come il femminismo. La giovane studentessa è diventata così un simbolo per i militanti leghisti, che vedono nella sua protesta un atto di coraggio e ribellione contro un regime oppressivo.
Amnesty International ha espresso preoccupazione per il destino di Ahoo Daryaei, temendo che possa essere sottoposta a torture durante la detenzione.