La tempesta Boris sull’Europa, diciotto morti e sette dispersi. “È la più forte da trent’anni”

Mezzo metro di pioggia è caduta dal fine settimana in Repubblica Ceca: la metà di quanta ne scende in un anno. Tutta la Mitteleuropa si ritrova al momento sott’acqua, colpita dall’uragano più violento degli ultimi trent’anni. È quasi una settimana che piove in modo forte e insistente, e la fine della tempesta soprannominata Boris non è ancora in vista. Le inondazioni hanno causato finora 18 vitt… (la Repubblica)

Su altri media

– Sono almeno 21 i morti in Polonia, Repubblica Ceca, Austria e Romania per il maltempo che ha colpito la zona dell’Europa centrorientale con la tempesta Boris. Roma, 17 set. (Agenzia askanews)

Sono salite a 18, complessivamente, le vittime della tempesta Boris nell'Europa centrale e orientale: decessi registrati anche in Romania e Austria. La polizia polacca conta quattro vittime, mentre il primo ministro Donald Tusk ha annunciato un aiuto immediato di 235 milioni di euro. (Corriere TV)

Immagine satellitare di ieri, lunedì 16 settembre 2024, ripreso dal satellite MODIS Terra: si nota distintamente il vortice di bassa pressione Boris sui Balcani, pronto a spostarsi in moto retrogrado (da est verso ovest, contrariamente al moto usuale ovest-est delle perturbazioni alle nostre latitudini). (LIMET)

Il maltempo si è spostato verso l’Italia, anche se con intensità minore. Nella città di Nysa, situata nel Sud della Polonia, i livelli dell’acqua hanno iniziato a diminuire, dopo che il sindaco aveva ordinato l’evacuazione di circa 40mila residenti. (MeteoWeb)

Totò Schillaci è morto, era malato dal 2022. D’accordo, ma si era per caso somministrato dosi a suo tempo, cioè un anno prima del tumore al pancreas? “Era stato all’Isola dei Famosi”. (Il Giornale d'Italia)

Budapest, la capitale ungherese sul fiume Danubio, e Breslavia, città della Polonia sud-occidentale sul fiume Oder, si stanno preparando ad affrontare le nuove ondate di piena. Il governo ungherese del primo ministro Viktor Orban ha schierato soldati per rinforzare le barriere lungo il Danubio e migliaia di volontari hanno aiutato a riempire sacchi di sabbia in decine di insediamenti lungo il fiume. (Il Fatto Quotidiano)