D'Amato e quella trave d'oro sulla quale cammina Genova 2024

Lo straordinario exploit D'Amato ai Giochi illumina la Lanterna, sotto la quale tutto è cominciato. Dalla società Ginnastica Andrea Doria al podio parigino, dieci anni di sacrifici, di allenamenti durissimi, di infortuni e di vittorie, sono stati coronati grazie allo storico successo colto proprio nel 2024 che esalta la capitale europea dello sport. Sei giorni prima che iniziassero le Olimpiadi, Tuttosport aveva intitolato "Genova chiama Parigi" la prima pagina dell'inserto speciale dedicato agli atleti e alle atlete liguri dell'Italia Team. (Tuttosport)

Ne parlano anche altri giornali

Alle Olimpiadi non gareggiano atleti novaresi. La novarese è alla sua settima Olimpiade, prima come ginnasta, poi giudice. (La Stampa)

Alice D’Amato non è caduta sulla trave, si è lasciata andare a terra dopo aver capito ciò che aveva appena fatto. A Parigi 2024 quei dieci centimetri, spesso crudeli e che hanno mietuto vittime illustri, come Simone Biles, finita quinta a causa di una caduta e penalizzata per non aver salutato, hanno portato l’azzurra lì dove nessuna italiana era mai arrivata. (L'Ultimo Uomo)

Continuano a splendere le stelle delle Fiamme oro impegnate ai Giochi di Parigi 2024 con altre due medaglie d’oro e una di bronzo. (Poliziamoderna.it)

Una fata in equilibrio tra pedana e vita. La medaglia dopo l'addio tragico al papà

L’ultima volta che è stata visibile dalla Terra è stato il 1986. Ebbene, il destino e l’amore per lo sport ce l’hanno fatta rivedere, quella cometa, qui a Parigi e con largo anticipo rispetto alle previsioni. (Il Sole 24 ORE)

Alice D'Amato, Simone Biles, Yaqin Zhou, Manila Esposito, Rebeca Andrade e Sunisa Lee: la tendenza i body rossi alle Olimpiadi di Parigi 2024. (Vogue Italia)

Forse è più facile volteggiare e rischiare l'osso del collo quando ti strappano il cuore. Sfidare il mondo su una trave larga dieci centimetri a un metro e venticinque da terra diventa una sciocchezza se quello stesso mondo ti ha portato via il padre per un tumore e giorno dopo giorno, lacrima dopo lacrima, ti domandi ma perché lui e proprio lui, «il mio papà pompiere che lavorava salvando vite». (il Giornale)