Stretta sui lucchettoni dei B&B

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INTERNO

Il capo della Polizia, Vittorio Pisani, ha recentemente emanato una circolare che vieta il check-in a distanza per le strutture ricettive, inclusi bed & breakfast e case vacanza, una decisione che ha suscitato reazioni contrastanti tra gli operatori del settore. La misura, che mira a migliorare la prevenzione degli abusi e a garantire controlli più efficaci sugli accessi, prevede la rimozione delle cosiddette "key box", le scatolette che contengono le chiavi degli alloggi e che permettono agli ospiti di effettuare il check-in autonomamente.

Questa decisione, auspicata da tempo dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, rappresenta un ulteriore passo nella regolamentazione degli affitti brevi, già oggetto di un decreto legge che obbliga i titolari di case vacanza a dotarsi del Codice Identificativo Nazionale (CIN) e a installare specifici dispositivi di sicurezza. Inoltre, è richiesta la presentazione al Comune della Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA).

La stretta sulle key box, che ha provocato una rivolta tra i proprietari di b&b, è stata accompagnata da un alert di sicurezza inviato a tutte le Prefetture e Questure italiane, con la richiesta di intensificare i controlli e le verifiche di polizia amministrativa per impedire il self check-in. La pratica degli accessi agli alloggi turistici con un codice, infatti, è considerata un rischio per la sicurezza, poiché rende difficile l'identificazione degli ospiti e il monitoraggio degli accessi.

Le nuove regole impongono ai titolari di strutture ricettive di identificare di persona gli ospiti, non più solo tramite documenti inviati per via telematica, e di comunicare i nominativi alla Questura entro 24 ore dall'arrivo, o entro sei ore nel caso di permanenze inferiori a un giorno.