Gino Cecchettin da Fabio Fazio: "Ho ascoltato Filippo senza odio e senza rabbia"
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"Sono riuscito ad ascoltare le parole di Filippo (Turetta ndr) senza odio o rabbia". Sono le parole pronunciate da Gino Cecchettin, padre di Giulia, durante un'intervista a Che tempo che fa sul Nove, programma condotto da Fabio Fazio. La forza e il coraggio di quest'uomo, la cui figlia è stata barbaramente uccisa dal suo ex fidanzato, emergono chiari dal suo racconto. "Io l'ho fatto per un anno questo esercizio, mi sono reso conto di quanto sia importante per creare valore - ha spiegato Cecchettin -. (Tiscali Notizie)
Su altri giornali
Da lì il coro dei «mai più», un'Italia sinceramente commossa e indignata di fronte a quello che sembrava un omicidio spartiacque. Tutti in piazza, cartelli, dibattiti, sensibilizziamo, denunciamo, preveniamo. (il Giornale)
Un cortometraggio, la dedica in centinaia di lauree, più di trenta panchine rosse, disseminate da Nord a Sud, intitolate a lei. L'ex fidanzato Filippo Turetta l'ha accoltellata a morte, ma la ventiduenne di Vigonovo continua a vivere nel ricordo di chi l'ha amata, e resiste anche in chi non l'ha mai conosciuta. (Adnkronos)
Dall’arresto dell’ex compagno Filippo Turetta all’inizio del processo che lo vede imputato per omicidio pluriaggravato, e che terminerà il 3 dicembre. Dalla scomparsa di Giulia Cecchettin, l’11 novembre di un anno fa, al ritrovamento del corpo. (la Repubblica)
Per pretendere che il tragico conteggio di femminici possa arrivare presto alla fine. Ad un anno dalla morte di Giulia Cecchettin, questa mattina 11 novembre, il padre Gino Cecchettin ha ricordato la figlia proprio negli spazi dove la ragazza veniva a far lezioni all'Università di Padova. (ilgazzettino.it)
«Tranqui, sono sempre qui per te», un messaggio Whatsapp con l'emoticon del cuore, accompagnato da una foto delle sorelle da piccole. (ilmessaggero.it)
La sua morte, tragica e inaspettata, ha scosso non solo la sua famiglia, ma l’intera nazione, rivelando ancora una volta la drammatica realtà della violenza di genere. Eppure, a distanza di un anno, l’eredità di Giulia sembra continuare a ispirare un cambiamento profondo nella società italiana. (Terre Marsicane)