Germania, non solo Volkswagen: economia tedesca non è competitiva, altre aziende rischiano chiusure

Dopo la notizia che il più grande produttore europeo di auto potrebbe chiudere due stabilimenti in Germania, esperti avvertono che l'allarme non è limitato alla Volkswagen nè all'industria automobilistica PUBBLICITÀ La Germania è alle prese con la crisi del settore automobilistico, a partire dalla Volkswagen (Vw), a causa della transizione dai motori a combustione ai veicoli elettrici entro il 2035, ma esperti prevedono che altri settore produttivi potrebbero presto seguire. (Euronews Italiano)

Su altri giornali

Il direttore finanziario di Volkswagen, Arno Antlitz, ha avvertito i dipendenti che l'azienda ha solo uno, forse due anni per risollevare le sorti del marchio principale. L'annuncio è stato fatto durante un incontro nella sede di Wolfsburg, dove Antlitz ha spiegato che le vendite non torneranno ai livelli pre-COVID e che l'azienda dovrà chiudere due stabilimenti per tagliare i costi. (Tom's Hardware Italia)

In un'intervista rilasciata alla Bild, Blume ha spiegato come la crisi del mercato europeo sia aggravata dalla crescente presenza di concorrenti asiatici. Oliver Blume, CEO del Gruppo Volkswagen, ha descritto con una metafora la situazione attuale del mercato automobilistico europeo: "La torta è diventata più piccola e abbiamo più ospiti a tavola". (Automoto.it)

Il rischio, ora, è che parta una sorta di effetto domino innescato dall'urgenza di tagliare, entro il 2026, costi per 10 miliardi da parte di Volkswagen. Intanto, le prime avvisaglie di un allargamento della crisi produttiva arrivano dal Belgio dopo che i sindacati hanno lanciato l'allarme sull'ipotesi di stop per lo stabilimento di Audi, dello stesso gruppo Volkswagen, a Bruxelles. (il Giornale)

Il gruppo Volkswagen ha formalizzato al sindacato dei metalmeccanici tedesco Ig Metall la disdetta di una serie di accordi sindacali, tra cui quello trentennale che garantisce i livelli occupazionali.. (Il Messaggero - Motori)

È forse un segno del destino, naturalmente cinico e baro, che la tempesta annunciata da Volkswagen con misure di austerità, tagli e probabile chiusura di uno stabilimento in Germania sia scoppiata nel giorno in cui l’ex boss Martin Winterkorn superava la soglia del tribunale di Braunschweig per rispondere del suo ruolo nello scandalo del dieselgate. (Start Magazine)

La disdetta apre la strada a potenziali licenziamenti a partire dal 30 giugno 2025. L’accordo sindacale di Volkswagen è in vigore dal 1994 e nella sua versione attuale garantisce i posti di lavoro fino al 2029. (RSI.ch Informazione)