Ricavi del gruppo Fs in crescita del 12%, ma il bilancio chiude in rosso per 208 milioni
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Roma – Il consiglio di amministrazione di Ferrovie dello Stato Italiane ha approvato il bilancio consolidato al 31 dicembre 2024, che per la prima volta include anche la rendicontazione di sostenibilità. I ricavi operativi hanno raggiunto i 16,5 miliardi, segnando un aumento di 1,7 miliardi (+12%) rispetto all’anno precedente. L’Ebitda, tuttavia, è cresciuto solo marginalmente (+14 milioni, pari all’1%), influenzato principalmente da variazioni nel perimetro di consolidamento.
Nonostante i numeri positivi sul fronte delle entrate, il gruppo ha chiuso l’esercizio con una perdita netta di 208 milioni, un risultato che ribalta i 100 milioni di utile del 2023. Il deficit è stato determinato da partite straordinarie, legate a riassetti contabili e all’ampliamento delle attività consolidate, senza i quali il bilancio avrebbe mantenuto una performance stabile.
Stefano Donnarumma, amministratore delegato da giugno scorso, ha definito il 2024 "un anno solido", sottolineando come la ripresa della mobilità – soprattutto nel trasporto passeggeri, nei viaggi business e nel traffico pendolare – abbia trainato i ricavi. Manager con un passato nel settore ferroviario, tra Bombardier e Alstom, e poi nelle infrastrutture con esperienze in Acea, Adr, A2a e Terna, Donnarumma ha ribadito l’impegno nel rispettare gli obiettivi del Pnrr: "Entro fine anno avremo speso quasi 20 miliardi dei fondi previsti", ha dichiarato, precisando che 12 miliardi sono già stati impiegati, superando le attese.
Intanto, sullo sfondo di tensioni commerciali globali – con i dazi annunciati dall’ex presidente Usa Donald Trump che hanno colpito anche il Regno Unito – il governo laburista di Keir Starmer cerca di mantenere un equilibrio, evitando per ora ritorsioni dirette e puntando su un negoziato più ampio. Le ripercussioni, però, si fanno sentire anche a Londra, tra oscillazioni di Borsa e nervosismi nella City.