Papa “Prego per le popolazioni di Turchia e Siria”

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La Gazzetta del Mezzogiorno INTERNO

ROMA (ITALPRESS) – Durante l’udienza generale di questa mattina, Papa Francesco ha espresso vicinanza alle popolazioni di Turchia e Siria, colpite dal terremoto. “Il mio pensiero va, in questo momento – afferma il Pontefice – alle popolazioni della Turchia e della Siria duramente colpite dal terremoto, che ha causato migliaia di morti e di feriti. Con commozione prego per loro ed esprimo la mia vicinanza a questi popoli, ai familiari delle vittime e a tutti coloro che soffrono per questa devastante calamità. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

La notizia riportata su altri giornali

Nelle zone devastate dal terremoto e colpite dal gelo avvengono ancora salvataggi che sanno di miracolo e in molti casi riguardano bambini: una bimba di 18 mesi è stata estratta viva dalle macerie dopo più di 56 ore dal sisma nella provincia di Kahramanmaras, nel sud della Turchia (la VOCE del TRENTINO)

Rovine, macerie, vite spezzate. Di fronte agli occhi di Recep Tayyip Erdogan prende forma il disastro provocato dal terremoto di magnitudo 7,8 della scala Richter verificatosi lo scorso 6 febbraio nel sud della Turchia, al confine con la Siria (ilGiornale.it)

L'arcivescovo di Torino lancia una raccolta fondi a favore delle popolazioni colpite dal terremoto in Turchia e Siria (TorinOggi.it)

Città del Vaticano, 8 feb. "Con commozione - ha detto - prego per loro e gli esprimo la mia vicinanza. (il Dolomiti)

Durante l'udienza generale di questa mattina, Papa Francesco ha espresso vicinanza alle popolazioni di Turchia e Siria, colpite dal terremoto. Con commozione prego per loro ed esprimo la mia vicinanza a questi popoli, ai familiari delle vittime e a tutti coloro che soffrono per questa devastante calamità. (La Provincia di Cremona e Crema)

Nelle zone devastate dal terremoto e colpite dal gelo avvengono ancora salvataggi che sanno di miracolo: una bambina di circa 8 anni è stata recuperata dopo essere rimasta intrappolata sotto le macerie per 40 ore a Salqin, una città nel nord ovest della Siria (La Sicilia)