Clima, pagheranno soltanto gli europei

Tre giorni fa si è chiusa la Cop 29 dopo una estenuante trattativa focalizzata principalmente su un argomento: i soldi, tanti soldi. Il compromesso è stato trovato sulla cifra di 300 miliardi di dollari che, entro il 2035, i paesi più sviluppati dovrebbero devolvere a quelli in via di sviluppo (che ne chiedevano molti, molti di più). Ma si tratta di miliardi solo virtuali, spuntati fuori da una trattativa con aspetti decisamente paradossali. (Italia Oggi)

Se ne è parlato anche su altre testate

La Cop29 è stata caratterizzata da un duplice obiettivo: consolidare gli obiettivi internazionali per contenere l’aumento delle temperature globali entro 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali e definire strategie per una transizione ecologica ed energetica più inclusiva e giusta. (Secolo d'Italia)

A Baku la COP29 sul clima si conclude con un accordo per molti versi analogo a quello della COP28 di Dubai: se la diplomazia del clima dimostra di poter ancora avere un ruolo, il risultato delle trattative si rivela ancora una volta largamente insufficiente rispetto all’allarme lanciato dalla comunità scientifica e all’urgenza di affrontare con determinazione l’emergenza climatica. (EconomiaCircolare.com)

«Oltre le frange estreme del negazionismo e di parte dell’ambientalismo, abbiamo ottenuto un buon compromesso, prevedendo 300 miliardi di aiuti all’anno per le nazioni più fragili». (ilmessaggero.it)

COP29 di Baku: una vittoria a metà con l’accordo raggiunto

L’accordo della COP29 scontenta tutti. Gli Stati più avanzati contribuiranno con 300 miliardi di dollari all’anno in sovvenzioni e prestiti a basso interesse per i Paesi in via di sviluppo, il triplo rispetto al precedente. (Energia Oltre)

Che salomonicamente scontenta (quasi) tutti, e sul quale ci sono state feroci recriminazioni tra i delegati delle varie nazioni. Il fondo per la compensazione e per la transizione energetica nei Paesi in via di sviluppo, che costituisce il principale risultato della kermesse targata Onu, è un risultato che secondo molti osservatori appare insufficiente già sulla carta. (EuNews)

La COP rappresenta un momento cruciale per definire politiche globali, stabilire obiettivi di riduzione delle emissioni e mettere in atto strategie per la transizione energetica, la giustizia climatica e l’adattamento ai cambiamenti già in corso. (Meteo Giornale)