Tadej Pogacar e i suoi segreti: perché è il ciclista più forte di tutti
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Di fronte a Tadej Pogacar, al cospetto di un atleta, di un ciclista che negli ultimi quattro anni ha vinto tutto quello che si poteva vincere (e anche di più) e in un modo in cui nessuno aveva mai vinto (i 100 km di fuga del Mondiale di Zurigo hanno scioccato anche Merckx, a cui ormai possiamo affiancarlo senza bestemmiare) in tanti si chiedono che segreti rivoluzionari possano esserci dietro al ragazzo sloveno (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altre testate
Dopo essere stato due volte secondo nel Giro dell’Emilia, nel 2022 e 2023, il talento sloveno cercherà di ottenere la sua prima vittoria nella sua terza partecipazione a questa Classica italiana 1. Tadej Pogačar è pronto a fare il suo debutto come campione del mondo al Giro dell’Emilia questo fine settimana, sabato 5 ottobre. (InBici)
Quello che abbiamo testimoniato domenica 29 settembre 2024 è entrato nelle pagine più memorabili della storia del ciclismo. Tadej Pogacar è stato proclamato campione del mondo per la prima volta nella sua carriera dopo aver vinto la corsa su strada ai Campionati del Mondo a Zurigo, con un attacco a 100 chilometri dalla fine. (InBici)
Su di lui hanno speso parole importanti leggende di questo sport, come Eddy Merckx, e all'elenco delle "felicitazioni" si è unito anche Alejandro Valverde. Le gesta di Tadej Pogačar hanno conquistato tutto il mondo del ciclismo. (SpazioCiclismo)
Poi per il re del Giro e del Tour arriva il momento della colazione: porridge con riso, avena, ananas, kiwi e mango (che adora). È domenica mattina e mancano poche ore alla partenza del mondiale di Zurigo (ilmessaggero.it)
Il fuoriclasse della UAE Team Emirates ha portato a casa l’oro mondiale, supportato ogni giorno dal fidato chef Michele Romano, che dal 2017 fa parte del team ciclistico. (Terre Marsicane)
Il trittico Giro, Tour, Vuelta? "Impossibile, assolutamente impossibile. Andare a caccia di questo tris significherebbe rischiare d'inceppare un "motore" meraviglioso e compromettere la stagione successiva. (il Dolomiti)