Golpe in Myanmar: militari sono sempre stati una minaccia dal 2011, dice ricercatore
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Il leader democratico del Myanmar, insieme al presidente del Paese e alcuni membri del partito al governo sono stati arrestati nella notte tra domenica e lunedì.
REUTERS / Stringer Prime immagini dalla capitale del Myanmar dopo la dichiarazione del governo militare. Le azioni dell'esercito del Myanmar sono state abbastanza inaspettate, sebbene i militari siano sempre rimasti una certa minaccia dall'inizio della democratizzazione nel 2011, controllano ancora la situazione. (Sputnik Italia)
Se ne è parlato anche su altri media
Ma qui intendo parlare di una storia che ho vissuto in Myanmar durante il mio mandato all’ONU, e che ricordo ancora con una certa emozione. (L'AntiDiplomatico)
Il popolo di Aung San Suu Kyi chiamato ad opporsi. Raccontai su HuffPost dei primi silenzi colpevoli di Aung San Suu Kyi e di come la Birmania stava cambiando. (L'HuffPost)
A quel lunghissimo confine nordorientale che separa l’ex Birmania da un vicino molto potente e molto ingombrante: la Cina. E l’incontro, il mese scorso, tra il massimo diplomatico cinese, Wang Yi, e il generale golpista Min Aung Hlaing, potrebbe essere stato il punto cardine nel determinare il colpo di Stato. (L'HuffPost)
Ma la campagna occidentale sui diritti dei Rohingya potrebbe essere stata fatale: nell’indebolire la premier democratica privandola di appoggi concreti, e nello spingere nuovamente i militari verso la Cina Gli Stati Uniti abolirono le sanzioni contro la Birmania nel decennio scorso sulla base dei progressi verso la democrazia; siamo pronti a rivedere quella decisione». (La Repubblica)
Si parlò di "primavera birmana", culminata nel trionfo elettorale di Ang San Suu Kyi nel 2015, con lei a capo del governo e scene di giubilo davanti a "mamma Suu" che coronava il sogno di un popolo. Ma condividere il potere con un esercito che mantiene enormi interessi economici, e non intende farsi controllare dal governo civile, ha offuscato la stella di Aung San Suu Kyi. (Ticinonline)
Una giornata storica, che avrebbe dovuto formalizzare i risultati delle elezioni dello scorso 8 novembre, quando la NLD di Aung San Suu Kyi aveva ottenuto l’83 per cento dei seggi disponibili. Chi è Aung San Suu Kyi. (Sputnik Italia)