È morto Cesare Ragazzi, "il re del trapianto di capelli" che ha "risolto un problema" a migliaia di italiani
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“Parola di Cesare Ragazzi”. Chi non ricorda questo slogan, icona degli anni ’80, tra cartoni animati giapponesi e soap opera? Cesare Ragazzi, pioniere del trapianto di capelli e volto noto delle tv locali, si è spento a 83 anni a Bologna, dopo un malore improvviso. La sua “idea meravigliosa”, come amava definirla lui stesso negli spot che lo hanno reso celebre, ha rivoluzionato il mondo della tricologia, offrendo una soluzione alla calvizie e contribuendo a sfatare un tabù (Il Fatto Quotidiano)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Nonostante l’intervento immediato dei sanitari del Suem 118, per Rado non c’è stato nulla da fare, i medici non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. L’uomo, residente a Saonara con la moglie e la figlia, è stato colto da un malore improvviso e fatale la notte di Natale nella sua abitazione di via Frassanedo. (Il Giornale d'Italia)
Era un metodo non invasivo, veniva applicato direttamente sul cuoio capelluto: grazie a un'indovinata campagna pubblicitaria, diventò un personaggio cult. I… (L'HuffPost)
Cesare Ragazzi, imprenditore visionario e pioniere nel settore tricologico, è scomparso all’età di 83 anni a causa di un malore improvviso. La sua figura è indissolubilmente legata agli anni Ottanta, quando divenne celebre per l’ideazione e la promozione di un metodo innovativo per affrontare la calvizie, introducendo una protesi tricologica che rivoluzionò il settore, assieme al trapianto di capelli. (RagusaOggi)
A causa di un malore improvvisio è morto a 83 anni Cesara Ragazzi. Il noto imprenditore e personaggio della televisione diventò famoso negli anni 80 proprio grazie al suo metodo innovativo per compattere la caduta dei capelli. (ilmattino.it)
L'imprenditore era noto per aver inventato una protesi tricologica, ma sopratutto per i suoi spot. Aveva 83 anni, fatale un malore. (Fanpage.it)
Cesare Ragazzi, il re del trapianto di capelli in Italia, è morto per un malore improvviso a Bologna. Qui di seguito riproponiamo l'intervista che Francesco Alberti per il Corriere della Sera gli ha fatto nel 2009, nei giorni del crac del suo impero La cosa che più l’ha imbufalito non sono state le ironie e i giochi di parole sull’«idea meravigliosa » che ha fatto crac, fallita, finita in tribunale sotto il peso di debiti e conti in rosso. (Corriere della Sera)