Inchiesta Elkann, «Marella Caracciolo dal 2003 in poi ha soggiornato per più tempo in Italia che in Svizzera»

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«In via generale, dalla disamina dei file» sequestrati a una delle segretarie, «emerge che Marella Caracciolo “dal 2003 in poi ha soggiornato per più tempo in Italia che in Svizzera"»: lo scrive, in un’annotazione, il nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza, richiamata nel decreto di sequestro da 74,8 milioni di euro emesso dal gip di Torino Antonio Borretta nei confronti di John, Lapo e Ginevra Elkann, del commercialista Gianluca Ferrero e del notaio svizzero Robert Urs von Gruenigen. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri giornali

Era nascosto in un sottofondo, il tesoro segreto di Gianni Agnelli. Un sottofondo finanziario, basato in Lussemburgo, con un patrimonio schermato da due trust delle Bahamas e gestito da una fiduciaria del Liechtenstein. (Il Giornale d'Italia)

«Vogliamo evitare che le autorità abbiano l'impressione che si tratti di una questione delicata e complicata. È uno dei suggerimenti che l’avvocato Peter Hafter indica a John Elkann in una mail datata 8 luglio 2011 in cui si discute del cambio di residenza di Marella Caracciolo, da Saint Moritz a Lauenen (Gstaad). (Corriere della Sera)

L'Eredità del Re. Ossia di Gianni Agnelli. E' questo il titolo dello speciale mandato in onda ieri sera da La7, una riproposizione della puntata di "100 Minuti" con l'inchiesta "Autostop" realizzata da Giovanna Boursier sui destini dalla ex Fiat, oggi Stellantis. (Torino Cronaca)

Eredità Agnelli: i soldi (in nero) della nonna nelle miniere d'oro

I fratelli Elkann sono stati accusati di presunta evasione fiscale e frode nei confronti dello Stato in relazione all'eredità della famiglia Agnelli. Scopriamo quali stratagemmi potrebbero aver utilizzato (Brocardi.it)

Prima dipendente Fiat, poi segretaria, assistente personale e capo del cosiddetto “family office” degli Agnelli. Che le pagavano anche parte dello stipendio in nero: è il “ritratto” di Paola Montaldo che emerge dalle 99 pagine del decreto di sequestro da 74.8 milioni a carico dei fratelli Elkann, del presidente della Juve, Gianluca Ferrero, e del notaio Urs Von Grueningen. (Torino Cronaca)

Più finanziere che industriale: John Elkann è questo e non lo nasconde certamente. Se la produzione di auto è un problema - i conti finanziari di Stellantis però no, almeno fino a oggi -, non è così per gli investimenti di natura prettamente finanziaria. (Torino Cronaca)