La probabile formazione della Francia: c'è Maignan, out Theo

La probabile formazione della Francia: c'è Maignan, out Theo
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La probabile formazione della Francia: c'è Maignan, out Theo Quando la Francia gioca, il Milan guarda sempre molto interessato. Da anni i rossoneri hanno un'ottima rappresentanza milanista nella nazionale transalpina che questa sera sfiderà a San Siro l'Italia nell'ultima gara della UEFA Nations League e con in palio la conquista del primato all'interno del gruppo. A questo gironi convocati rossoneri sono solamente due, Mike Maignan e Theo Hernandez, perchè il centrocampista Youssouf Fofana è rimasto fuori dalle convocazioni. (Milan News)

La notizia riportata su altre testate

“Determinava molto con i fatti, questo Rombo di Tuono è un soprannome perfetto per uno come lui, faceva questo rumore nel suo silenzio, quando c’era da giocare tirava quelle cannonate che allora facevano parlare di lui. (Europa Calcio)

Una squadra che cambierà poco o nulla rispetto alla scorsa gara, l'Italia, e una che rivoluzionerà il proprio undici per schierare i giocatori più freschi, la Francia. Sembra essere questo il piano dei due allenatori, almeno secondo le dichiarazioni della vigilia in conferenza stampa: nell'undici azzurro Moise Kean potrebbe trovare spazio in avanti, nella Francia dovrebbero giocare gli "italiani" Mike Maignan, Matteo Guendouzi e Marcus Thuram, ma non Theo Hernandez. (Diretta)

Italia-Francia, Spalletti: “Il pareggio deve venire solo per la mancata vittoria. Il nostro Sinner? Ho in mente un nome”

La Francia è stata accolta a San Siro dalla nebbia milanese mette apprensione per stasera. Si vedevano comunque perfettamente, sui maxi- schermi dentro il recinto del Meazza, le immagini dei successi della Nazionale italiana, incluso il video di Berlino 2006 con la testa- ta di Zidane a Materazzi. (Tutto Juve)

Un po’ deve essere lo stesso modo di fare per noi, dobbiamo giocare una bella partita senza chiacchierare molto”. “Il ricordo di Gigi Riva può essere un simbolo a cui ci dobbiamo attaccare, lui determinava con i fatti più che con le parole. (Il Fatto Quotidiano)