Lina Wertmüller, il suo vitalismo graffiante fu il suo grande pregio ( e il suo grande limite)

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Corriere della Sera INTERNO

Ma quella specie di manierismo esasperato e vitalistico che aveva fatto la fortuna dei Mimì, dei Tunin, dei Carunchio o dei Pasqualini non aveva saputo reggere ai cambiamenti dei gusti e dei tempi, spingendo la loro creatrice a intestardirsi dentro meccanismi narrativi senza più mordente.

E costringendola a fare i conti con la volubilità del pubblico.

Certo, non era facile farsi largo in un mondo misogino come quella del cinema italiano, a maggior ragione in un ruolo praticamente off limits per una donna come quello della regia, soprattutto in anni in cui il cinismo, dentro e fuori lo schermo, sembrava la chiave obbligata per farsi ascoltare. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altre testate

Si sospettano moventi politici e molti altri, una volta è stata costretta a cambiare il suo nome e a firmare un film con un nome maschile. Lina Wertmüller, regista, sceneggiatrice e scrittrice italiana, premio Oscar onorario nel 2020 e scomparsa il 9 dicembre 2021, è stata la prima donna in assoluto a ricevere la nomination come Miglior regista agli Oscar. (Cinematographe.it - FilmIsNow)

Nel corso di Aspettando il weekend su Sportitalia il giornalista spiega perché non sarebbe l’ideale un avversario facile. Non vedrei l’Inter sfavorita, voglio dire: anche nelle proporzioni Maurizio Sarri ha detto che se deve uscire è meglio prendere subito il Barcellona. (Inter-News)

In tanti hanno voluto portare l’ultimo saluto alla regista, da Giancarlo Giannini a Cinzia Th Torrini fino a Giuliana De Sio ed Elisabetta Villaggio, figlia di Paolo. Sul feretro, oltre ai fiori, anche una foto e un paio di occhiali bianchi, segno distintivo della regista. (LaPresse)

Enrica Bonaccorti e il ricordo di Lina Wertmüller a Storie Italiane: “Ho recitato nel suo film Storia d’amore e d’anarchia”. Sempre ricordando le riprese del film Storia d’amore e d’anarchia, Enrica Bonaccorti a Storie Italiane nello spazio dedicato a Lina Wertmüller morta ieri ha affermato:. (Lanostratv)

Non faceva altro che gesticolare con l’indice di una mano e così per farlo smettere gli ‘azzannai’ il dito» Due anni dopo, per la prima volta si cimenterà nel doppiaggio: è la voce di Nonna Fa in ’Mulan’. (L'Indro)

Prima di giungere sul posto dove si girava il film, decidemmo di fare un giro in Puglia per visitare alcune cattedrali. Basilischi come il capolavoro (per alcuni il più grande) di Lina Wertmüller che aveva origini lucane, di Palazzo San Gervasio, in provincia di Potenza, e che è morta ieri a Roma, a 93 anni. (Il Riformista)