Biden chiama Zelensky "Putin" e Kamala Harris "Trump", ma non molla: "Resto il candidato"

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La Gazzetta dello Sport ESTERI

Nella notte tra giovedì e venerdì, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha tenuto una conferenza stampa al termine del vertice annuale della NATO a Washington. Un'apparizione pubblica particolarmente attesa, dopo il disastroso dibattito televisivo di due settimane fa che ha spinto una parte significativa del partito Democratico a dubitare della sua idoneità per affrontare Donald Trump alle prossime elezioni presidenziali. (La Gazzetta dello Sport)

Ne parlano anche altre testate

Il giorno dopo la gaffe, incalzato in conferenza stampa sullo scambio di persona tra il Presidente ucraino Zelensky, chiamato “Putin”, il Presidente americano Biden si è giustificato così davanti ai giornalisti, “Stavo parlando di Putin e alla fine ho detto ‘Putin, no, mi dispiace, Zelensky”. (Secolo d'Italia)

Poi non ce l'ha fatta. E pur ammettendo che la conferenza stampa del presidente «non è stata un disastro», ha proposto a Joe Biden di sottoporsi insieme a lui a dei test cognitivi, spiegando di averli fatti lui stesso, di routine, e di «essere perfetto». (il Giornale)

Così l'ex presidente Usa Donald Trump ha commentato la conferenza stampa che Biden ha tenuto al vertice della Nato a Washington e che è stata caratterizzata da gaffe e lapsus. ''Non è stata un disastro'' la conferenza stampa di ieri del presidente americano Joe Biden, ''per lui non è finita''. (Adnkronos)

"Risposte militari alle politiche della Nato". Mentre si chiude il vertice dell'Alleanza Atlantica a Washington, la Russia alza i toni e promette vendetta. Il Cremlino non ha gradito le decisioni prese dall'Occidente: dagli F-16 agli euromissili fino ai 40 miliardi in sostegno di Kiev. (La Stampa)

Arrivava in un momento in cui, secondo Politico, è aumentato sempre più il numero di deputati e senatori democratici che ritiene che Biden debba lasciare la corsa, dal senatore Michael Bennett alla ex speaker della Camera Nancy Pelosi. (Vanity Fair Italia)

Non stupisce che in tanti a Mosca… Per molti accoliti del presidente russo Vladimir Putin, l’attentato a Donald Trump è la prova che sono sulla strada giusta. (la Repubblica)