Oltre i muri dell’ex manicomio di Bisceglie “A riposare ossa e ali” : viaggio nel Don Uva

Oltre i muri dell’ex manicomio di Bisceglie “A riposare ossa e ali” : viaggio nel Don Uva
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La Gazzetta del Mezzogiorno SALUTE

«Si fermano lunghe ore. A riposare le ossa. E le ali». I matti, così li potevi chiamare un tempo. Quel tempo di stigma e di subcultura, quando qualsiasi forma di disagio e qualunque ne fosse la causa, diventavano la vergogna familiare da rinchiudere in un manicomio. Perché i matti si chiamavano matti. E il loro unico luogo era il manicomio. E qui, a Bisceglie, in questo splendido parco che corre dal centro cittadino al mare, oltre le recinzioni del Don Uva, «matti» potevi trovarne a migliaia, lungo i viali, sulle panchine, «a riposar le ossa e le ali». (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Ne parlano anche altri giornali

Fra i libri pubblicati nell’anno scorso, “Ripartire da qui. Da Barbiana a Gorizia, da Ivrea a Cinisi; dov’è finita l’Italia migliore?”, edizioni Low (a cura di Gabriele Dadati e Giovanni Battista Menzani, pagine 184, euro 16), ha coinvolto alcune scrittrici e scrittori italiani nell’esplorazione di una decina di luoghi in cui l’Italia, nel corso del Novecento, ha dato il meglio di sé. (Il Nord Est)

Al termine di un centenario, stiamo tradendo l’ispirazione basagliana?

09 GEN Gentile direttore, (Quotidiano Sanità)