Addio a Sergio Brighenti, il leone di Wembley
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Di Alessandro Bedoni Sen’è andato ieri mattina, lasciandoci attoniti come i tanti difensori che nella sua lunga carriera di centravanti avevano invano tentato di fermarlo. Sergio Brighenti, uno dei ‘grandissimi’ calciatori nati nella nostra città, dal 1991 Cavaliere della Repubblica, si è spento all’ospedale di Magenta, dove era stato ricoverato per un malore improvviso, nemmeno un mese dopo aver compiuto 90 anni. (il Resto del Carlino)
Ne parlano anche altre fonti
Giampiero Pinna e porgono le più sentite condoglianze Giampiero Pinna, geologo ed ex Commissario Straordinario del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, incarico che ricoprì dal febbraio 2007 al febbraio 2009. (Sardegna Reporter)
È morto nella notte ad Arluno (Milano) Sergio Brighenti. Ex giocatore di Inter e Samp, aveva 90 anni. A darne la notizia la famiglia attraverso un comunicato. Brighenti è stato uno dei più prolifici attaccanti nella storia del campionato italiano. (La Gazzetta dello Sport)
A Genova arriva nel 1960 dal Padova di Nereo Rocco, il mitico Paron, e vince subito il titolo di tiratore scelto con ventisette reti, anche se il diretto interessato precisava sempre. (La Repubblica)
L'Italia era andata due volte a Londra, nel Trentaquattro sul campo dell'Arsenal dove, sconfitta, creò la leggenda dei leoni di Highbury, nel Quarantanove al White Hart Lane, lo stadio del Tottenham, di nuovo battuta. (ilGiornale.it)
Ad Arluno, all’età di novant’anni è mancato Sergio Brighenti, storico attaccante della Sampdoria , dell’Inter e della Nazionale. Dopo il calcio giocato, aveva scelto Cipressa abitando in una villetta poco distante dal Palazzo Civico, fino ad una decina di anni fa. (SanremoNews.it)
Sergio Brighenti, che se n’è andato ieri a 90 anni, è stato un grande dal calcio italiano. Noi (ex) giovani cronisti che seguivano la Nazionale cominciammo ad apprezzarlo per il suo buon senso, per la sua competenza e per la sua capacità di sdrammatizzare qualsiasi situazione: insieme ad Azeglio Vicini (di cui fu compagno di squadra alla Sampdoria e poi spalla tecnica per una vita) costituì la più amabile coppia che il panorama azzurro abbia mai conosciuto: dalla Under 21, fino alla selezione maggiore ricostruita dopo i Mondiali dell’86 e portata al terzo posto degli Europei dell’88 e poi al Mondiale sfiorato del ‘90. (TUTTO mercato WEB)