Masciari e l’espansione della 'ndrangheta in Alto Adige: l’operazione Blizzard-Folgore
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Più che ai riti tradizionali, alle cerimonie d’affiliazione o alla violenza plateale, le nuove leve della 'ndrangheta avrebbero dovuto concentrarsi sui profitti. È quanto emerge dalle intercettazioni che vedono protagonista Luigi Masciari, 44 anni, originario di Isola Capo Rizzuto ma residente da tempo a Egna, in provincia di Bolzano, considerato dai investigatori una figura chiave nel collegamento tra la cosca Arena – radicata nella zona di Crotone – e il Nord Italia. Le indagini della procura di Trento, culminate nell’operazione Blizzard-Folgore, hanno portato a 17 misure cautelari, con tre arresti eseguiti in Alto Adige, tra cui lo stesso Masciari, sua moglie e il cognato.
Non si tratta del solito racket dell’usura o delle estorsioni, sebbene anche queste attività fossero presenti nel quadro accusatorio. Ciò che colpisce, in questo caso, è la metodologia adottata per infiltrarsi nel tessuto economico del Trentino-Alto Adige, della Lombardia e del Veneto. Attraverso società fittizie, partite Iva false e un sistema di cessione fraudolenta di crediti – alcuni dei quali inesistenti – l’organizzazione avrebbe creato un circuito capace di riciclare denaro e ottenere finanziamenti illeciti. Strumenti apparentemente innocui, come chiavette USB contenenti dati contabili alterati, sono diventati veicoli per frodi fiscali di larga scala, con danni stimati in milioni di euro.
La procura di Trento ha sottolineato come la 'ndrangheta operi ormai su un piano prevalentemente finanziario, sfruttando imprese di comodo e prestanome per mascherare attività illecite. Il sequestro di beni per un valore di 50 milioni di euro, tra aziende e proprietà immobiliari, dimostra la portata di un sistema che, pur mantenendo legami con il territorio d’origine, ha saputo adattarsi ai meccanismi dell’economia legale del Nord.
Masciari, difeso dall’avvocato Nicola Nettis di Bolzano, è accusato di essere uno degli artefici di questa struttura, gestendo rapporti con imprenditori locali e coordinando il flusso di capitali. Le accuse vanno dall’associazione mafiosa all’usura, dall’evasione fiscale alla frode in materia di crediti. Sua moglie e il fratello di lei, anch’essi in carcere, sarebbero coinvolti nella gestione delle attività illecite, a dimostrazione di un radicamento familiare tipico delle dinamiche mafiose.
L’operazione Blizzard-Folgore non si limita a smantellare un gruppo criminale, ma evidenzia un cambiamento significativo nelle strategie della 'ndrangheta, sempre più orientata verso settori ad alto rendimento e a bassa visibilità. Se in passato il controllo del territorio passava attraverso la coercizione, oggi si affida alla corruzione e alla manipolazione dei mercati, rendendo più complesso il lavoro delle forze dell’ordine. Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e dalla procura di Trento, hanno richiesto mesi di lavoro, incrociando analisi finanziarie, pedinamenti e decine di intercettazioni.