Tajani e Salvini litigano sulle alleanze in Europa. E Meloni tace

Tajani e Salvini litigano sulle alleanze in Europa. E Meloni tace
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Più informazioni:
il manifesto ESTERI

Più della baruffa tra Antonio Tajani e Matteo Salvini sulla vittoria dell’estrema destra in Austria, spicca il silenzio di Giorgia Meloni. È la leader di un partito per molto tempo e su diversi dossier affine all’Fpo di Herbert Kickl. È la premier di un Paese alleato dell’Austria: pur se non dovuto un commento era logico aspettarselo. Non è arrivato e non arriverà. La faccenda è spinosa: il partito di Kickl rappresenta tutto quello da cui la premier italiana mira a smarcarsi, specchio oscuro di un passato da dimenticare, di ombre da fugare. (il manifesto)

Ne parlano anche altre testate

Di Rosamaria Fumarola Molti artisti riescono ad esprimere compiutamente sé stessi in un’ opera, al punto tale che (IlSudest)

Divisa, come sempre, sulle alleanze dei singoli partiti in Europa. La polemica nasce dalle parole del leader di Forza Italia, Antonio Tajani, che parla senza mezzi termini di “rinascita neonazista”. (LA NOTIZIA)

L'onda nera travolge anche l'Austria e mette all'angolo il cancelliere popolare Karl Nehammer grande sconfitto di questa tornata elettorale, definita dalla stampa austriaca come un "terremoto politico". (Tiscali Notizie)

Austria, l'ex cancelliere Vranitzky: «Orbán è il modello di Kickl. Ma se governerà l'Europa non ci isoli»

Che cosa è successo in Austria Ieri, in Austria, il partito di estrema destra FPO ha vinto le elezioni legislative, sollevando non poche preoccupazioni e interrogativi sulla formazione di un nuovo governo. (Start Magazine)

Dalle urne di Vienna esce un’altra conferma del vento di destra che soffia sull’Europa. È di nuovo vero, ma in un’altra direzione. (Corriere della Sera)

VIENNA «Noi in Austria abbiamo la dubbiosa reputazione di aver innescato questa dinamica. E il giorno dopo discutiamo, da un lato, su come è stato possibile che i due grandi partiti popolari, conservatori e socialdemocratici siano andati così male, i primi con un crollo a doppia cifra e la SpÖ con il peggior risultato della sua storia. (Corriere della Sera)