Ghali ha incontrato il regista Bong Joon Ho
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In occasione dell’uscita in sala di Mickey 17, Ghali, l’artista italiano più influente della sua generazione, ha incontrato e intervistato il regista Premio Oscar Bong Joon-Ho. Un incontro unico nel suo genere in cui il rapper italiano e il regista coreano, entrambi icone delle rispettive arti, si sono incontrati a Londra per un’intervista che ha toccato temi profondi e universali, come la musica, il cinema, l’amore e le rispettive ispirazioni. (uomini e donne comunicazione)
Ne parlano anche altre fonti
Mickey 17 e la visione dell'umanità di Bong Joon-ho Amate il cinema di Bong Joon-ho? Allora Mickey 17 è quello che fa per voi. Il grande regista sudcoreano torna offrendo un film molto diverso per tono e atmosfera rispetto al suo passato, ma non così differente per tematiche, finalità, per la volontà di parlarci di noi, del nostro presente, di una società impazzita e senza più senso ed umanità. (Today.it)
Lo abbiamo intervistato in merito. (Gamesurf)
Come per il botteghino americano, anche al box office della Spagna a guidare la classifica degli incassi è Mickey 17 di Bong Joon-ho. Lo sci-fi diretto dal regista premio Oscar per Parasite ha fatto registrare incassi simili a quelli italiani (ma con un giorno in meno di programmazione), con un primo weekend da 831.872 euro e 110.101 spettatori raccolti dal 7 al 9 marzo 2025. (Box Office)
Alla Berlinale Mickey 17 ha fatto davvero discutere e diviso la critica specializzata, che è rimasta molto sorpresa da ciò che il regista coreano premio Oscar Bong Joon-ho gli ha mostrato: un'opera fantascientifica distopica, ma in realtà ibrida, dove la commedia, la satira politica, la stessa decostruzione di genere dominano incontrastate. (Esquire Italia)
La narrazione, che anticipa l'uscita dell'adattamento cinematografico Mickey 17, trascende la mera avventura fantascientifica per addentrarsi in un territorio di riflessione filosofica ed etica. (Adnkronos)
Fantascienza o realtà quotidiana? Mickey Barnes – interpretato da Robert Pattinson, un volto perfetto per questa condizione spettrale – muore e rinasce più volte come persona “sacrificabile” in una missione di colonizzazione spaziale (un proletario perfetto in fuga interstellare dagli strozzini che vogliono fargli la pelle – è ovvia la critica al potere del denaro, al consumismo e ai dislivelli sociali che ne derivano, tema centrale in qualsiasi film sudcoreano d’autore, da Parasite a Pietà della poranima di Kim Ki-duk; ma pur anche in Squid Game, per non spingerci troppo in là). (Rivista Studio)